Acque cristalline e il silenzio delle vette più alte del mondo; sembra il paradiso ma non è tutto come sembra. Oggi vi parliamo di un grande e inquietante mistero che affonda le sue radici nei secoli e che promette di far rabbrividire ancora oggi. Pronti per una gita al lago?
Nascosto tra le maestose vette dell’Himalaya, il lago Roopkund è un luogo che incanta e affascina, non solo per la sua bellezza paesaggistica, ma anche per le misteriose leggende che lo circondano.
Situato a un’altitudine di 5.029 metri nel distretto di Chamoli, nello stato indiano di Uttarakhand, questo piccolo specchio d’acqua è comunemente noto come “il lago degli scheletri”, e cela storie di antichi viaggiatori e tragedie dimenticate.
La bellezza del lago Roopkund è senza pari; circondato da picchi montuosi, prati di fiori selvatici e ghiacciai scintillanti, il lago si presenta come un rifugio di tranquillità e serenità. I colori cangianti dell’acqua, che variano dal blu intenso al verde smeraldo a seconda della luce del sole, creano un contrasto spettacolare con il rigoroso bianco delle nevi perenni. Durante i mesi estivi, i sentieri che conducono al lago sono adornati da un tappeto di fiori di diverse varietà, rendendo il trekking un’esperienza sensoriale unica.

Tuttavia, il fascino del lago non risiede solo nella sua bellezza naturale: le leggende che circondano Roopkund sono tanto antiche quanto inquietanti, e molte di esse raccontano di misteri irrisolti e storie di vita e morte.
La vicenda più nota che riguarda il lago prende vita nei mesi estivi quando il disgelo consente di sbirciare nelle acque cristalline e poco profonde rivelando una drammatica realtà: sul fondo del lago giacciono i resti di centinaia di persone, apparentemente vittime di una catastrofe avvenuta secoli fa!
Secondo la leggenda, intorno all’850 d.C., un gruppo di pellegrini stava viaggiando verso il tempio di Nanda Devi ma la loro avventura prese una piega tragica quando vennero colpiti da una violenta tempesta di grandine.
Le cronache narrano di una pioggia di macigni che cadde dall’alto, spazzando via tutto sul suo cammino. Molti pellegrini non sopravvissero e i loro corpi sarebbero poi arrivati nelle acque del Roopkund trasportati dall’avvicendarsi delle stagioni per essere ritrovati secoli dopo dagli esploratori occidentali.
Altre teorie sostengono che questi scheletri appartengano a un gruppo di guerrieri tibetani, mentre altri ipotizzano che provengano da una comunità di nomadi della regione.
Gli studi scientifici hanno rivelato che questi scheletri presentano segni di trauma cranico e fratture, suggerendo che siano morti in circostanze violente, il che avvalorerebbe la leggenda dell’improvvisa grandinata.
Tuttavia, le domande rimangono: chi erano veramente? Perché si trovavano lì? E cosa è successo davvero?
A complicare la questione c’è un’altra evidenza scientifica: le analisi effettuate sugli scheletri hanno datato in due periodi molto distanti tra loro la maggior parte dei corpi. Un primo gruppo sarebbe compatibile con la leggende inerente l’850 d.C., ma un secondo gruppo di scheletri, altrettanto numeroso e recante gli stessi traumi cranici, viene datato almeno cinque secoli più tardi.
In pratica è come se la stessa tragedia si fosse verificata con le stesse modalità per ben due volte e a oltre cinquecento anni di distanza.

Oltre alla storia dei pellegrini, altre leggende locali avvolgono il lago Roopkund in un velo di mistero e riguardano la regina nepalese che volle onorare la Dea Nanda Devi, e di un viaggio che si trasformò in una maledizione. Secondo la tradizione, la regina, accompagnata da un ricco seguito, decise di compiere un pellegrinaggio al lago, ma le sue azioni avrebbero suscitato l’ira della divinità che punì la sovrana e il suo corteo scatenando loro una catastrofe andando a incastrarsi nella teoria della grandinata improvvisa.
Visitarlo non è solo un’avventura fisica, ma anche un viaggio nell’anima. Gli escursionisti e gli appassionati di trekking affrontano un sentiero che sfida le forze della natura, ma che regala panorami mozzafiato ad ogni angolo. Man mano che ci si avvicina al lago, il silenzio dei monti circonda il viaggiatore, creando un’atmosfera di contemplazione. Le vette sovrastanti, imponenti e silenziose, sembrano proteggere il lago e custodire i segreti che vi sono sepolti.
Durante le escursioni, non è raro incontrare i pastori locali, custodi di tradizioni millenarie, che raccontano storie su Roopkund, trasmettendo un senso di continuità tra passato e presente. Ogni racconto è intriso di saggezza popolare, e i miti diventano parte integrante dell’identità culturale della regione. Queste storie non solo arricchiscono l’esperienza del visitatore, ma offrono anche uno sguardo profondo sulla connessione tra l’uomo e l’ambiente.
Il lago Roopkund è, infine, un simbolo di meraviglia e rispetto. La sua bellezza primordiale è innegabile, ma ciò che lo rende davvero unico è il suo significato storico e culturale. Le leggenda e il paesaggio si intrecciano in un modo che invita alla riflessione e al rispetto per le vite perdute e per le terra che custodisce queste memorie.
Ogni anno, migliaia di avventurieri prendono d’assalto i sentieri che portano a questo lago incantato, desiderosi di scoprire non solo la sua bellezza, ma anche i misteri che vi si nascondono. Il lago Roopkund continua a esercitare un’attrazione magnetica, richiamando studiosi, turisti e anime curiose da tutto il mondo, in cerca di risposte o, forse, solo di un contatto con il sublime.
In conclusione, il lago Roopkund non è solo un punto sulla mappa; è un crocevia di storie, leggende e scenari naturali che promettono di emozionare e ispirare. È un luogo in cui la natura e la mitologia si fondono, con ciascun visitatore che porta con sé un pezzo di questa eredità preziosa, un ricordo indelebile di un paesaggio e di storie che vivranno per sempre.
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Ma che bella storia affascinante! Beh il Tibet, Nepal e India hanno tanto di misterioso e mistico e avrei voglia di visitare questi luoghi per immergermi nella natura incontaminata (almeno lo si spera). Potrei cominciare proprio con una bella escursione al lago Roopkund.
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Sicuramente un viaggio… immersivo!
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Voglio andare a visitare questo lago, troppo figo!
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Ahahah l’importante è non fare il bagno!
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Mi interessano parecchio questi articoli di curiosità dal mondo, bravi ragazzi, mi fate viaggiare con la fantasia.
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Grazie cara!
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