Le notti di Salem

Le notti di Salem di Stephen King, Sperlink & Kupfer, 2007 (traduzione di Tullio Dobner)

Quando le giornate si fanno più corte e il respiro della sera diventa più insistente… è il momento di leggere un capolavoro dell’horror targato King!

Le notti di Salem è il secondo romanzo di Stephen King e non si può dire che il suo talento non fosse ancora all’apice! Pubblicato nel 1975 si è rapidamente affermato come uno dei pilastri della narrativa horror moderna e un vero e proprio “classico del Re”.
In questa storia King riesce a prendere un archetipo abusato come quello del e trapiantarlo con maestria nel cuore dell’America provinciale, trasformando una tranquilla cittadina del New England in un incubo lento e inesorabile.

Trama e Atmosfera: La Quiete Prima del Morso

La storia è ambientata a Jerusalem’s Lot, un piccolo e sonnolento paese del Maine, noto come ‘Salem’s Lot e più semplicemente come Salem. Protagonista indiscusso è lo scrittore Ben Mears, che torna nel suo paese natale per esorcizzare i traumi infantili legati a Casa Marsten, un’antica e sinistra dimora situata in cima a una collina, teatro di un orribile omicidio-suicidio anni prima. In pratica è già un horror prima di cominciare.

Il vero orrore, però, arriva con l’insediamento di due misteriosi nuovi residenti di Casa Marsten: l’elegante Richard K. Straker e il suo socio, l’invisibile Kurt Barlow. Al loro arrivo cominciano ad accadere fatti inquietanti che passano dalla sparizione di bambini alle morti improvvise. Il ritmo è lento e inesorabile ma ben presto il piccolo Salem diventa un focolaio di non-morti assetati di sangue.

King è magistrale nel costruire l’atmosfera: nella prima metà del romanzo, King dedica tempo a descrivere la vita, i segreti e i piccoli drammi dei molti abitanti della cittadina. Questa lentezza apparente serve a rendere il contrasto con l’orrore ancora più devastante quando i vampiri colpiscono, perché a morire e risorgere non sono personaggi secondari, ma i vicini di casa che abbiamo imparato a conoscere con i loro piccoli e vergognosi segreti.

King, inoltre riesce a rendere il vampiro una figura di puro male, una forza primordiale, quasi gotica, che non sfigura accanto al Dracula di Bram Stoker ma ne rappresenta quasi un’estensione. Se Dracula era capace di terrorizzare gli inglesi di fine Ottocento rappresentando l’istinto che tenta di sovvertire l’ordine dettato dal rigore del Secolo dei Lumi, Barlow è l’infezione che tenta il contagio della quotidianità con una carica virale a base di orrore.

Punti di Forza: La Forza della Comunità e la Paura

Il vero cuore pulsante di Le notti di Salem non è tanto la caccia al vampiro, quanto la lotta per la sopravvivenza della comunità e l’esplorazione della fede di fronte al Male assoluto.

Ben Mears non è l’unico eroe; ad affiancarlo nella battaglia ci sono un gruppo improbabile e accattivante come la ragazza della quale si è invaghito Susan Norton, l’insegnante di scuola superiore Matt Burke, il medico del paese Jimmy Cody e il giovanissimo e coraggioso Mark Petrie. Il loro sforzo collettivo simboleggia la lotta della razionalità contro il soprannaturale.

King gestisce l’epidemia con un ritmo implacabile. Non c’è un’esplosione di violenza, ma una graduale, terrificante discesa nell’oscurità. Il male si insinua, corrompe e trasforma, cambiando i rapporti umani in catene alimentari.

Ci sono scene iconiche e indimenticabili che hanno terrorizzato generazioni di lettori (e spettatori delle sue trasposizioni): il bambino vampiro che bussa alla finestra del suo ex amico (incubi garantiti!), o la nebbia che si solleva a nascondere l’orrore notturno.

Questo è sicuramente un romanzo che consigliamo in questo periodo dell’anno per gli amanti del genere e ancora di più nella versione illustrata proposta da Sperling & Kupfer che aggiunge anche gli inediti non presenti nel romanzo originale e un racconto di King che promette di farvi rizzare i capelli in testa!