Cuori bucati di Stefano Maiorano, Amazon KDP, 2025
Oggi parliamo di poesia e lo facciamo con la raccolta di un ragazzo che guarda al cielo. Stefano Maiorano ci propone non una silloge classica ma un progetto diverso, un romanzo di poesie come lui stesso lo definisce.
E Cuori bucati è, in effetti, un viaggio nella vita dell’autore ma arriva a sublimare raccontando, in fondo, la vita di tutti i lettori o quantomeno di quelle anime sensibili che per troppa delicatezza sono spesso ferite dai dardi invisibili della vita. Fiori splendidi i cui petali vengono strappati per un banale m’ama-non-m’ama.
Noi ragazzi tristi
anche solo per un po’
Siamo come formiche
dentro bicchieri di vetro
Ci guardi solo per curiosità
non vedi il dolore
non senti le lacrime
non domandi, non aiuti
Osservi e giudichi
con i tuoi grandi e freddi occhi.
Il libro, che è un autentico progetto, è un insieme di dettagli accuratamente studiati per un esperienza immersiva e per essere punto di incontro di emozioni.
La storia che Maiorano ci racconta è quella di una giovane vita che si affaccia al mondo con speranza e che, nel suo cammino, incontra dolori, passioni e silenzi che lo portano a esplorare la propria interiorità con una serie di domande auto rivolte alle quali solo la poesia riesce a dare risposte.
Mi fermo,
guardo il mio riflesso sul vetro di una macchina
non vedo niente, solo un’ombra
di cui si nota solo il contorno
una cornice senza l’opera
solo sangue e ossa
Il libro si articola in sette capitoli: Poesia, Nubivago, Olympus Mons, Infinito, Tempesta, Quiete e Alba che accompagnano il lettore in un processo di crescita e raggiungimento di consapevolezza adulta. Possiamo arrivare a definirlo un “romanzo poetico di formazione” nel quale il giovane trova sé stesso attraverso gli urti, le delusioni e l’ascolto interiore.
Le ultime pagine sono dedicate al lettore che viene invitato a danzare con l’autore attraverso la creazione di poesie proprie; un gioco che promette di essere divertente e fortemente introspettivo.
Giovani e selvaggi
con fiumi d’inchiostro sulla pelle
Siamo vento
in cerca di sfide
Dicevamo all’inizio che l’autore è un ragazzo che guarda al cielo e lo si capisce dai molti riferimenti ai corpi celesti (non mancano Sole, Luna, pianeti, stelle) e ai continui cambiamenti atmosferici che si abbracciano alle emozioni dell’autore. Ma traspira anche una personalità cocciutamente ottimista, sognatrice che a volte vacilla e cade ma trova sempre la capacità di rialzarsi arrivando, a un certo punto, ad amare le proprie cadute come tappe imprescindibili del proprio cammino e punti di svolta della vita. Un concetto che ci ha fatto pensare al kintsugi.
Scrivo,
scrivo per chiudere ferite
Nel complesso un libro molto piacevole perché originale, pensato e ben realizzato nel quale le parole fluiscono libere (la punteggiatura è quasi sempre assente) e trasformano in vividi affreschi i pensieri intimi dell’autore. Proprio questa condivisione aiuta il lettore a non sentirsi solo nel proprio marasma interiore. Alla fine siamo tutti fiori in balia del vento.
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Un romanzo di poesie che sembra davvero interessante!
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Un progetto davvero valido, lo consigliamo con piacere!
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Leggere un buon libro di poesie è un’esperienza quasi mistica per me e oltre ai classici intramontabili mi piace scoprire anche poeti emergenti, quindi grazie per questa bella recensione.
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Grazie a te!
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Non ho sempre voglia di leggere poesie perché mi richiede temo per capirle bene ma quando sono predisposta leggo volentieri una bella poesia.
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Il bello della poesia è che non ha alcuna fretta 😉
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