Mistero nel mistero è quello che propone Barbara Baraldi nel suo nuovo romanzo, un percorso attraverso l’esoterismo che è anche un viaggio nel cuore delle protagoniste; questo è il solo modo di fermare uno spietato ed enigmatico assassino.
Barbara Baraldi è una delle voci della letteratura poliziesca italiana più interessanti e influenti degli ultimi anni; già nel 2011 la BBC l’aveva intervistata (insieme a Camilleri, Lucarelli, Carlotto e De Cataldo) per il suo documentario Italian Noir.
Oggi la scrittrice modenese torna in libreria con Gli omicidi dei tarocchi (Giunti), una storia che unisce l’indagine poliziesca all’esoterismo sulle tracce di un serial killer che firma i suoi delitti con una carta dei tarocchi.
Ma non finisce qui…
Ad indagare è Emma, commissario di polizia che fa della razionalità la sua bandiera… ma la razionalità qui non basta; Emma è quindi costretta a cercare l’aiuto della sorella Maia con la quale non ha un rapporto da diverso tempo. Maia, infatti, ha due passione; l’illustrazione e la divinazione.
E poi Emma non può esimersi dal contattare la sorella perché si rende conto ben presto che le carte ritrovate sui primi due corpi sono proprio quelle disegnate da Maia anni prima.
Il mistero si infittisce ancora di più quando è la stessa Maia ad ammettere di aver distrutto con le sue mani quel vecchio mazzo.
Ma allora da dove arrivano quelle carte? E come ha fatto l’assassino a procurarsele?
Le carte – spiega Maia – possono essere uno strumento come un altro per riflettere sulla propria situazione e sulle strategie migliori per affrontare il futuro. Nei tarocchi non c’è niente che non sia già dentro di noi. E, mentre li interroghi, loro stanno interrogando te.
Quello che ci consegna la Baraldi è un romanzo psicologico e adrenalinico che si agita sullo sfondo di una Trieste che ha il sapore esoterico di una Torino friulana, fatta di luci, ombre e inquietanti misteri.
Non è la prima a utilizzare gli enigmi proposti dalle carte dei tarocchi (di cui vi avevamo già parlato in questo articolo) per trasformare il mistero esoterico in uno poliziesco, ma il suo modo di usare il complesso mondo occulto della divinazione per analizzare crimini e psicologia è senza dubbio impeccabile.
La Baraldi compie, attraverso le carte, un doppio lavoro: usa i tarocchi per analizzare i suoi personaggi e condurli verso la risoluzione del caso, trascinandoli quindi verso il futuro, ma al tempo stesso li aiuta ad indagare la mente del killer e, in un certo senso, a tracciarne il suo passato psicologico.
Una curiosità: l’autrice si è detta da sempre appassionata di carte (ne è un’avida collezionista), anche se non ha mai davvero esercitato la divinazione; tuttavia le carte che Maia fa agli altri personaggi sono quelle che la Baraldi ha realmente fatto sulla sua scrivania. I suoi personaggi sono quindi cresciuti attraverso le carte che l’autrice faceva per loro.
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È un romanzo che mi intriga parecchio, credo che lo leggerò presto.
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E poi ci farai sapere! ahahah
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Ma che bello che deve essere questo romanzo poliziesco con le carte dei tarocchi, vorrei proprio leggerlo perché sembra così avvincente.
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Un doppio mistero da indagare!
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Ciao ragazzi, mi avete dato un ottimo consiglio di lettura dato che anch’io colleziono i mazzi di carte dei Tarocchi, ne ho diverse decine!
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Aspettiamo una lettura, allora!
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