Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio

Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio di Amara Lakhous, E/O edizioni, 2011

Classificazione: 4.5 su 5.

Un giallo ambientato nella Roma degli anni Duemila. Una vicenda piena di personaggi interessanti dalle mille ombre e un’indagine che mette il lettore a confronto con sé stesso.

Questo libro è un poliziesco vecchio stile, eppure non lo è. Siamo a Roma, agli inizio del secolo, una città multietnica piena di contrasti ma, soprattutto, piena di storie.
Italiani, algerini, meridionali, bengalesi, iraniani… tutti si ritrovano in un condominio di Piazza Vittorio Emanuele II, non lontano dalla stazione Termini, un luogo di confine e di passaggio.
È proprio in questo condominio che viene ritrovato il corpo di Lorenzo Manfredini all’interno dell’ascensore.
Le indagini prendono il via e vedono coinvolti gli inquilini del palazzo, ognuno pronto a raccontare la propria verità in prima persona, verità che a volte si sovrappongano, altre si sfiorano, altre ancora si contraddicono a seconda della sensibilità di chi le racconta.

«Ciao!». Questa parola è molto utile, si pronuncia sia quando ci si incontra che quando ci si lascia. Esiste un’altra parola altrettanto importante: cazzo. Si utilizza per esprimere rabbia e per calmare i nervi, e non è monopolio maschile.

Amara Lakhous, scrittrice Algerina, è riuscita a mettere su carta una storia fresca, attuale, intelligente e profonda dove non manca l’investigazione del classico poliziesco ma nemmeno la forte caratterizzazione psicologica ed emotiva dei personaggi.
La voce principale è quella di Amedeo, algerino il cui vero nome è Ahmed che racconta la sua vita nella terra di origine e poi nella capitale italiana. Personaggio sfuggente che si muove tra l’orgoglio delle sue origini e la voglia di essere italiano.
Ma poi ci sono Maria Cristina González, badante di origine peruviane che esagera con l’alcol e Parviz Mansoor Samadi, iraniano costretto a fuggire dal suo Paese per motivi politici e limitato nell’integrazione dalla scarsa conoscenza della lingua italiana.
Ci sono anche Antonio Marini, professore di Milano sceso a Roma ma che si sente superiore agli altri per la sua provenienza e Benedetta Esposito, napoletana e portiera del palazzo che fatica a parlare l’italiano e per questo vive oppressa dagli altri italiani e opprimente nei confronti degli immigrati.

Amedeo è italiano? Qualsiasi risposta non risolverà il problema. Ma poi chi è italiano? Chi è nato in Italia, ha passaporto italiano, carta d’identità, conosce bene la lingua, porta nome italiano e risiede in Italia? Come vedete la questione è molto complessa.

L’autrice mette in scena non solo un delitto, ma una storia che scende nel dettaglio dell’integrazione e arriva a chiedersi chi siano gli italiani, cosa li identifichi: la lingua, la cucina, la provenienza?

Italiani che non si sentono italiani, regionalismi spiccioli, stranieri che hanno nel cuore il loro Paese o che lo odiano. Quello di Lakhous è uno spettacolo teatrale che cerca una verità che non è mai così netta, mai definita, mai reale se non per chi la racconta.

Quello che ha detto la portiere Benedetta sui cinesi mi ha insospettita. All’avvocato ho fatto solo una domanda: «La legge punisce chi mangia carne di cane?». E lui stupito: «Non ho mai affrontato un quesito del genere», e mi chiesto un po’ di tempo per consultare il codice penale e chiedere consiglio ai colleghi. Non sono rimasta con le mani in mano. Ho contattato le associazioni umanitarie come Amnesty International, però sono rimasta scioccata. La loro risposta è stata: «Noi difendiamo l’uomo e non gli animali». Io dico che questo paese non è civile.

Oltre al tema migratorio, splendidamente svolto e spesso fatto notare dalla critica, questa autrice usa una forma narrativa straordinaria, una costruzione dell’intreccio quasi da giallista professionista che rende il testo scorrevole e intrigante lasciando ampio spazio alle riflessioni.

Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio è un piccolo capolavoro, un giallo che racconta l’Italia moderna, un’indagine nella società contemporanea e uno splendido spunto di riflessione sui punti di vista.

Cosa troverai in questo libro

Una trama avvincente, personaggi affascinanti, una brillante riflessione

Cosa NON troverai in questo libro

Scambi di battute, indagini scientifiche, temi banali


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