Il colore della magia

Il colore della magia di Terry Pratchett, Salani, 2016 (traduzione di Natalia Callori)

Classificazione: 4.5 su 5.

Il romanzo che ha fatto conoscere al grande pubblico Terry Pratchett e il suo inconfondibile humor inglese in un turbine di citazioni colte, battute di basso livello e situazioni imprevedibili.

Con questo romanzo del 1983, Pratchett consegna ai lettori il suo Mondo Disco che è sostenuto da quattro enormi elefanti a loro volta appoggiati al carapace di una gigantesca tartaruga cosmica.
Su questo disco si svolgono le vicende che vedono protagonista il mago Scuotivento dalla dubbia morale e Duefiori, turista entusiasta appena arrivato nella città di Ankh-Morpork, famosa per essere luogo di omicidi, rapine e crimini vari.
Per una serie di incredibili coincidenze Scuotivento si troverà a fare da guida a Duefiori e al suo bizzarro Bagaglio (un baule che cammina da solo, che non si fa problemi a mangiarsi persone e che contiene ricchezze straordinarie).
Dopo aver contribuito ad appiccare accidentalmente un gigantesco incendio, i due protagonisti dovranno lasciare Ankh-Morpork per nuove avventure; quello che non sanno è che gli Dei del Mondo Disco li hanno presi in “simpatia” e hanno deciso di usarli come pedine per il loro divertimento mettendoli in situazioni sempre più assurde.
Persino Morte sarà coinvolto nella vicenda e i suoi nervi passeranno un brutto quarto d’ora!

Un libro geniale nel quale l’autore non si limita a creare un mondo fantastico, ma gli conferisce anche regole e leggi tutte sue con le quali il lettore è chiamato a confrontarsi.

Questo primo romanzo si interrompe lasciando la vicenda a metà, storia che viene poi ripresa nel secondo romanzo, La luce fantastica (Salani, 2016) rivelando il perché di tanta agitazione nell’ambiente magico e il destino del Mondo Disco.

Gli amanti del fantasy non possono definirsi tali senza essersi approcciati a questa scrittura al limite dello sperimentale che unisce concezioni fisiche e teorie filosofiche (a un certo punto i protagonisti si ritroveranno invischiati nella costruzione di quello che viene definito come un gigantesco computer ma che si rivela essere il sito astronomico di Stonehenge).

Numerosissime sono anche le citazioni e i riferimenti esterni: a un certo punto tra Scuotivento e Morte si consumerà una scenetta che rimanda alla leggenda popolare nella quale la morte incontra la sua vittima nel posto sbagliato e il malcapitato fugge fino a ritrovarsi proprio dove morte lo attende (la stessa storia è ripresa nella canzone Samarcanda di Roberto Vecchioni).
Non mancano riferimenti a film: “Ecco un altro bel pasticcio in cui mi hai ficcato” tipica del duo comico Stanlio e Ollio, o “…di andare dove nessun uomo era mai giunto prima” celebre frase di apertura della serie televisiva Star Trek.

Insomma, un libro che non può essere trattato con superficialità e che rischia di catturare per sempre il lettore e trascinarlo con sé per vivere le avventure del Mondo Disco.

Cosa troverai in questo libro

Umorismo, fantasy puro, riferimenti alti

Cosa NON troverai in questo libro

Noia, trama piatta, personaggi bidimensionali


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7 pensieri riguardo “Il colore della magia

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