Male Dentro

Male dentro di Jo Burnette, Amazon KDP, 2024

Classificazione: 3.5 su 5.

Jo e Marco sono migliori amici. La loro vita corre su binari paralleli fino a quando un evento fuori controllo non fa deragliare tutto quanto, liberando un mondo distorto e pericoloso nel quale solo chi ha i nervi saldi può salvarsi.

Giorgio, che tutti chiamano Jo, e Marco sono amici da sempre. Cresciuti insieme sono quasi la stessa persona in due corpi diversi.
Ma è davvero così?
Poche settimane prima degli esami di maturità avviene qualcosa di tragico e sconvolgente: Marco si toglie la vita.
La sua morte sconvolge Jo, che inizia ad indagare per dare un senso a quell’avvenimento traumatico ma non ha idea del caos che le sue scoperte porteranno nella propria vita. In realtà non ha nemmeno idea di chi sia, davvero, Marco. Forse non sa nemmeno chi è lui.
Cos’hanno a che fare Marco e i suoi genitori con un incidente ambientale avvenuto anni prima nella Germania dell’Est? Cosa accade davvero il giorno in cui Marco decide di togliersi la vita mentre Jo è al mare con gli amici?
Tutte queste domande si intrecciano con un vuoto devastante che sconvolge Jo e lo trascina in un tempo alieno nel quale la verità spunta piano per essere più sconvolgente di quello che avrebbe mai potuto immaginare.

Sono a casa. Non abito più in paese da alcuni mesi. L’università in cui mi sono iscritto è al centro di Roma a pochi minuti dal palazzo in cui adesso viviamo. Mi trovo davanti a questa specie di caserma nella quale i miei hanno deciso di trasferirsi dopo i tragici accadimenti che hanno spezzato le nostre vite. Lo odio questo palazzo. Non ha niente a che vedere con la stupenda villetta in cui ho trascorso i più begli anni della mia infanzia. Villetta dentro la quale, adesso, polvere e insetti fanno gli onori di casa. Villetta in cui di tanto in tanto ritorno per smorzare la nostalgia.

Un romanzo che a tratti è un distopico e a tratti un fantascientifico puro, nel quale sullo sfondo della vicenda si stagliano viaggi mentali e ombre aliene.

L’autore ha pubblicato il testo dopo ben 27 anni di incubazione e leggendolo possiamo immaginare che non sia stato facile affrontare una trama tanto lineare nella sua temporalità quanto intricata nel modo di viverla del protagonista.
Jo è un ragazzo che sta per diventare uomo, al bivio della vita e con la maturità che incombe. Ma le regole del gioco vengono spazzate via completamente da qualcosa che era impossibile prevedere. I dubbi lo assalgono perché, in qualche modo, lui si sente responsabile dell’accaduto e le testimonianze lasciate dall’amico sembrano confermare i suoi timori.
Un viaggio all’interno non solo di una vicenda, ma anche di un modo di viverla (quello di Jo) che è fortemente introspettivo e fantascientifico. Il ragazzo dovrà fare i conti con le sue paure peggiori, con le svolte della realtà e con le sue colpe.

In quel luogo non c’era tempo; era solo una creazione astratta del mio pensiero. Ma se tempo e spazio erano pura fantasia, fasulle proiezioni della mia sconvolta mente, allora c’ero solo io e nient’altro. Nessun muro, nessun pavimento, nessun varco, e persino niente vestiti. Ero solo. Con me stesso. Contro me stesso.

Una trama intricata ma ben raccontata. A volte si ha la sensazione di essere immersi nella mente di Jo, narratore della storia, fino al punto di perdersi in lui e nei suoi pensieri. L’autore riesce a far perdere le tracce della realtà e a proporla in maniera fumosa fino a trasportare il lettore nella stessa confusione sensoriale che respira il suo protagonista.
Per certi versi lo possiamo collocare anche nei romanzi di formazione, con un adolescente che deve scontrarsi con il volto duro della vita e fare tabula rasa delle sue convinzioni per poter riedificare la propria persona. Il tutto condito con viaggi metafisici e una coscienza che non sempre è utile.

Lo stile è scorrevole e fresco nel quale si ritrova un tono narrativo che rimanda subito agli anni Novanta, periodo nel quale si svolge la maggior parte dei fatti.

Suonai.
Ero stato sempre il benvenuto in quella casa, ero come un figlio. Un figlio che non c’era più.

Male dentro è tutto o niente, un disprezzo per la società e per sé stessi, ma anche un virus, qualcosa di letale che si muove all’interno dei personaggi che esprimono la loro insofferenza (e sofferenza) quando, nel fiore della giovinezza, sembra che le possibilità progettate in precedenza siano solo un pugno di mosche.

Destabilizzante e intrigante.

Cosa troverai in questo libro

Un protagonista sfaccettato, un mistero da risolvere, viaggi metafisici nella psiche e salti nel tempo

Cosa non troverai in questo libro

Descrizioni estenuanti, troppi dialoghi, un narratore onnisciente


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7 pensieri riguardo “Male Dentro

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