Scopri il fascino della magia: intervista a Piero Mura

La letteratura e il cinema sono costantemente infarciti di personaggi dotati di poteri magici, creature del folclore e storie che si ispirano a un passato ancestrale. La magia impera nel nostro immaginario con un fascino mai sopito.

Basta un pizzico di magia per rendere la quotidianità straordinaria. Lo sa bene J.K. Rowling che ha preso un gruppo di ragazzi del college e ha sostituito la banalità di materie come la matematica o le lingue straniere con lezioni di pozioni, storia della magia e cura delle creature magiche, dando vita a una saga che è ormai leggenda nel panorama editoriale moderno.
Eppure la scrittrice inglese non ha inventano nulla di nuovo, ma si è limitata a intrecciare il cosiddetto “mondo moderno” con le tradizioni popolari e il folclore dei tempi passati, riuscendo a risvegliare nei lettori un senso di famigliarità con quelle creature e quelle storie sepolte nell’inconscio di ogni individuo.

Ma se invece volessimo cercare la magia fuori dalle pagine di un romanzo, cosa troveremmo? Ne parliamo con Piero Mura, presidente dell’Accademia della Arti Magiche, che ha accettato di sottoporsi a tutte le nostre curiosità.


Ciao Piero, grazie per aver accettato il nostro invito. Partiamo con la prima domanda che è forse un po’ banale, ma necessaria per comprendere al meglio il vostro lavoro: cos’è la magia e com’è nata?

Se seguiamo i dettami della storia classica, ci dice che quella che chiamiamo magia, nasce con le prime società umane, e strettamente legata agli antichi concetti religiosi pagani, dove quelli che chiamiamo riti, venivano celebrati in onore e per conto delle “divinità” per favorirsi la loro benevolenza e avere delle grazie, come guarigione, buona caccia, buoni raccolti o vittorie contro i nemici.
D’altro canto, senza rinnegare questa spiegazione storica un po’ sterile e cercando di leggere tra le righe della storia umana, e mia opinione che guardando un po’ più da lontano il quadro generale della nostra evoluzione, possiamo renderci conto di come in verità la magia, non sia un dono divino ristretto a pochi e speciali individui, ma sono convinto che sia un potere, una qualità intrinseca di ogni essere vivente.
È la capacità per certe persone innata e per altre frutto dello studio e dell’applicazione di proiettare all’esterno la forza che si sviluppa quando le nostre due metà trovano un punto di congiunzione, ovvero quando desiderio e volontà sono in equilibrio. I vecchi maghi hanno sempre descritto questo avvenimento come l’unione degli opposti, matrimonio alchemico, l’unione di sole e luna, oggi almeno per la mia scuola e il raggiungimento dell’equilibrio delle due parti animiche che compongono il nostro essere. Ragion per cui affermo che la magia nasce nello stesso istante in cui il primo uomo, inerme di fronte ai fenomeni naturali e alla brutalità della natura con la sua competizione ha trovato dentro di lui gli stessi impulsi che vedeva agire intorno a se, e ha cominciato a chiedersi come funzionavano le cose cercando di spiegarsele e piegarle al proprio volere.

Mago all'opera

La seconda è altrettanto basilare: chi è il mago?

Il termine Mago deriva da magheia, parola con cui gli antichi greci chiamavano i sacerdoti zoroastriani, astronomi, scienziati, e praticanti di arti magiche, presi poi a modello per creare i famosi magi descritti nel mito della nascita di Gesù. Nella nostra società il mago è colui che conosce, esattamente come il termine strega, druido, sciamano, ecc nelle altre culture, questo titolo in un modo o nell’altro rappresenta il concetto di sapere nascosto, conoscenza, potere. Questi titoli, quindi, non devono, come spesso accade, essere dati o auto dati, a chiunque manifesti qualità speciali, o nella convinzione di poter sfruttare l’ignoranza altrui, approfittarsene per fare facili guadagni o trarne in qualche modo profitto.
Maghi, streghe, ecc, non ci si nasce, ma lo si diventa con anni di studio e di giusta pratica, e comprendendo soprattutto, che sta ad indicare il raggiungimento di diversi traguardi, tra cui il giusto sentiero, che deve far comprendere come per essere definito così dagli altri, sia necessario mettersi al servizio (sincero) della comunità o di chi ne ha bisogno, non facendo le cose per loro o lui/lei, ma col giusto consiglio, e nel caso spiegando come poter usare la propria magia per auto aiutarsi.

La vostra Accademia prende forma nel 1995, ma già qualche anno prima muoveva i primi passi. Com’è nata l’idea di realizzare un luogo all’insegna della magia?

In verità nasce dal mio incontro, con altri tre ragazzi appassionati di diverse branche della magia. Ognuno di noi aveva una propria passione, tra incantesimi, magia cerimoniale, stregoneria, filosofia orientale, e decidemmo di confrontarci cercando le cose che potevano unirci, invece che accentare quelle che avrebbero potuto dividerci. Lo stemma dell’accademia, uno scudo diviso in quattro parti con diversi colori, nasce proprio dal fatto che, oltre a essere in quattro, ognuno di noi rappresentava un elemento diverso, io acquario l’aria, poi cera un toro per la terra, un leone per il fuoco e uno scorpione per l’acqua.
Quindi innanzitutto all’inizio era un “luogo” di confronto per noi stessi, ma andando avanti ci siamo resi conto che il modo migliore per crescere era il portare fuori le conclusioni dei nostri studi e confrontarci con altri, stimolandoci con le loro domande a cui dovevamo dare risposta e imparando quando ci trovavamo di fronte qualcuno con più esperienza di noi.

Quatro elementi

Dal punto di vista pratico, cosa significa fare il vostro lavoro? Quali sono le fonti alle quali vi appoggiate per strutturare il vostro lavoro?

Questa è una domanda interessante, onestamente credo che portare avanti (e lo facciamo da 32 anni) questo lavoro associativo per molti versi sia molto stressante, e non nego che spesso mi sono chiesto perché continuare, oppure ho sbuffato poco prima di iniziare una nuova lezione, ma poi tutto passa nel momento stesso in cui iniziamo a parlare di questi argomenti, ritroviamo ogni volta un nuovo entusiasmo, ed ogni volta che mi sono posto davanti ad una nuova classe, in qualche maniera ne sono sempre uscito arricchito, dal dialogo che si instaura o anche da quello che quasi in automatico è uscito dalla mia bocca per spiegare qualche concetto.
Non esiste un ritorno pratico di quello che facciamo, ma è sicuramente un arricchimento dello spirito, un appagamento della curiosità e un rinnovarsi di energia, quando più persone per un paio di ore, escono dalla normale dimensione del tempo e dello spazio per dedicare del tempo alla propria crescita personale.
Le fonti su cui è costruita la struttura dei nostri corsi, è vastissima: volontà, destino e cocciutaggine hanno fatto in modo che negli anni riuscissimo a mettere insieme una tra le collezioni di testi magici più ampia di Italia se non d’Europa, quindi direi che abbiamo attinto da innumerevoli fonti, fino ad arrivare a mettere insieme un nostro sistema di istruzione magica, basato sì sulle tradizioni, ma guidato da un moderno senso logico.

Immagino che i libri ricoprano un ruolo importante nel tramandare le tradizioni e le conoscenze passate.

Assolutamente sì, anche se quando si tratta di magia, folclore, religione, misticismo ecc, ritengo che il modo migliore per affrontarli sia di riuscire a eliminare per il tempo della lettura la nostra conoscenza di moderni uomini e cercare di immedesimarsi nel tempo e nel luogo dove questi testi sono stati compilati, solo così spesso possiamo comprendere la logica e il senso che ha mosso l’autore.

Biblioteca Infinita

Dicevi che presso la vostra Accademia si trova una delle collezioni di libri di magia più interessanti d’Italia, puoi parlarcene?

In effetti come già accennato, abbiamo raccolto negli anni una miriade di testi, di diverse culture, epoche e tradizioni, ma tutti legati da quel filo rosso che chiamiamo magia. Siamo o, meglio, siamo stati abbastanza dei collezionisti compulsivi, tanto che, se dovessi dire con precisione quanti sono, non saprei dirlo, ho smesso di contare più o meno a 23 mila.
Sono sparsi tra le sedi dell’accademia, ovviamente casa mia e in scatoloni, ma spero un giorno di riuscire ad avere una sede per l’associazione, abbastanza grande da poterli mettere finalmente tutti in ordine e a disposizione di chi volesse consultarli.

Rimaniamo nel mondo dei libri: quando si pensa a libri di magia si immaginano grimori rilegati in pelle sulle cui pagine scorrono incantesimi pericolosissimi, ma nella realtà, quale libro consiglieresti a un neofita che volesse scoprire il mondo della magia?

Allora questa è un’occasione per fare un po’ di chiarezza, la parola “grimorio” deriva dal termine “grammatica”, una sorta di abecedario che alla fine e divenuto è un termine usato per indicare quei testi basilari usati da maghi e streghe, ma che in realtà erano i loro appunti con le istruzioni per i loro esperimenti o che gli erano stati tramandati dai loro maestri. Una sorta di diario personale scritto per non dover tenere tutto a mente.
Non è semplice dare un consiglio su come iniziare se prima non si comprende che cosa si vuole fare ed ottenere. La cosa che mi sento di dire però ai vostri lettori è, perlomeno all’inizio di questo viaggio, di non farsi affascinare dall’esterofilia, dalle culture lontane dalla nostra e da tradizioni ormai morte e sepolte, quando in verità il nostro paese è realmente la culla della civiltà anche sotto questo punto di vista e andando a scavare si possono trovare pratiche e tradizioni più affini alle nostre corde e al nostro territorio.
Questo non vuol dire non studiare i classici, e per classici si intendono gli antichi greci, romani, sumeri, egizi, ecc. Da tutti si può apprendere qualcosa e comprendere come questa materia chiamata magia, sia la prosecuzione storica di un pensiero unico, passata sotto il filtro di ogni popolazione che l’ha adottata.

Magica Mundi su Amazon

E a proposito di libri, tu sei anche uno scrittore; su Amazon è disponibile il tuo libro in due volumi Magica Mundi – Magie del mondo. Di cosa parla?

Magica Mundi, è la mia creatura, è stato un modo di mettere un punto dopo più di trent’anni di insegnamento, la sotto intestazione del libro, è: Come nascono, perché funzionano e come si usano, intendendo sempre ovviamente le arti magiche. Credo di aver scritto il libro che avrei sempre voluto trovare, soprattutto iniziando questo cammino, ovvero un testo, spero scritto in maniera semplice e chiara sull’origine della magia, sui suoi meccanismi, e da cosa l’uomo si è ispirato per descriverla e usarla sensatamente nella sua vita. Se dovessi descrivere il mio libro citando Woody Allen e uno dei suoi splendidi film direi che contiene: “Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulla magia e che non avete mai osato chiedere”. Ma soprattutto, e cosa a mio giudizio più importante e mai fatto in questo modo in altri testi, tutto viene spiegato non solo storicamente, tradizionalmente, ma soprattutto logicamente, facendo capire che anche quelle credenze, apparentemente così bislacche o apparentemente inventate da un raccontafavole, nascondono invece una logica naturale indiscutibile, sempre che si riesca, come già detto, ad immedesimarsi nel periodo, nel luogo e nelle conoscenze delle persone che le hanno redatte.
E per ultimo ma non per questo meno importante, ti dà i giusti strumenti culturali per comprendere quanti ciarlatani, ci siano in giro che mirano solamente a sfruttare le debolezze altrui per trarne vantaggio.

La vostra Accademia nasce con lo scopo non tanto di creare nuovi sedicenti maghi, ma di conservare e divulgare il patrimonio culturale magico e folkloristico del nostro Paese.
Cosa si insegna, nei vostri corsi?

Vorremmo, tentiamo e speriamo di esserci riusciti spesso a insegnare dei metodi, che traduciamo come magia, atti a renderti felice, a scoprire o riscoprire quel rapporto sinergico e magico tra uomo e natura, comprendendo quanto l’atto magico, sia il sistema, se fatto correttamente, per modificare la realtà intorno a noi e raggiungere degli obiettivi, o ancora meglio quella tranquillità da cui ogni cosa positiva scaturisce, contribuendo in questo modo, non solo alla nostra felicità ma anche a quella delle persone a noi vicine, e alimentando così di fatto un onda positiva che speriamo possa raggiungere più persone possibili.
Tutto questo attraverso lo studio degli elementi naturali, degli strumenti con cui tradizionalmente interagiamo con essi, imparando cosa siano e come fare incantesimi e sortilegi, o cosa siano in verità un amuleto e un talismano, imparando il linguaggio di erbe, pietre ed altri elementi. Tutti legati da quel concetto chiamato legame tra micro e macrocosmo.

Strega che studia incantesimi

Come Accademia vi occupate di realizzare corsi, organizzare eventi online e gestire un blog con tante informazioni interessanti. Che sensazione si prova a usare la tecnologia per diffondere una tipo di cultura così legato al folklore? I maghi del nuovo millennio devono essere per forza digitali?

Personalmente ho un bruttissimo rapporto con la tecnologia, un po’ perché le moderne forme di comunicazione non fanno parte del background della mia generazione, un po’ perché in fondo sono un animale da palcoscenico, mentre potrei passare ore e ore a parlare in pubblico, mi annoio molto facilmente davanti a una tastiera, e soprattutto non ho la pazienza di mettermi a creare “contenuti”, apparentemente accattivanti, ma che il più delle volte, almeno per quello che ho visto in giro sono prive di contenuto.
Ritengo che i maghi o per meglio dire gli apprendisti maghi oggi abbiano una grande fortuna avendo a disposizione sempre e dovunque il web, dove poter fare ricerche e trovare materiale, cosa che ai miei tempi non esisteva e si doveva spulciare tra biblioteche, librerie e vecchi mercatini. Ma allo stesso tempo ritengo che purtroppo siano bombardati, come ho già detto, da un sacco di informazioni farlocche, date dalle più improbabili persone, che si truccano in maniere assurde come se fosse perennemente Halloween, allestiscono set alla Hocus Pocus, dicendo le peggio cose, solo per darsi un tono o farsi fare delle donazioni. Quindi forse tutto sommato consiglio sempre la carta stampata, e più uso di siti come Wikipedia piuttosto dei social.

La magia è una fonte inestimabile di idee per scrittori e registi, anche se non ne siamo pienamente consapevoli la tradizione magica compare molto spesso nei libri e nei film (non credo ci sia bisogno di menzionare il fenomeno Harry Potter) e, nonostante quello che le religioni monoteiste hanno tentato, queste tradizioni non sono mai scomparse.
Che peso pensi che abbia la magia nella società di oggi? È qualcosa di vivo o ormai emana un fascino museale?

La magia è assolutamente viva, e come detto da te continua a ispirare, non solo gli scrittori, ma anche la nostra scienza e le sue continue e moderne scoperte. Se ci riflettiamo, spesso quelle che vengono chiamate invenzioni, si rivelano strumenti per emulare quelle che prima chiamavamo magie, abbiamo macchine per volare, altre per comunicare a distanza o vedere cose lontane, possiamo creare apparentemente dal nulla qualsiasi oggetto, mutare forma, sesso, colore degli occhi e dei capelli, curare malattie ecc, ecc… se ci ragioniamo un po’ su, tutto questo potrebbe essere definito come magia dell’intelletto.
C’è una bella frase che spesso riporto durante le mie lezioni che recita: “Quando il materialismo impera, la magia risorge”, intendendo che da sempre ogni volta che l’ago della bilancia della nostra società ha spinto sul progresso tecnologico, sulla bramosia del possesso dei beni e si è concentrata sull’esteriorità, in qualche modo l’uomo ha riscoperto per compensazione il suo lato magico e spirituale.

Strega con incantesimo alla luna

Prima di chiudere questa intervista ti chiediamo di insegnarci un breve incantesimo, un rituale o una filastrocca.

C’è una bellissima poesia tratta da un testo chiamato Fronde dell’antico noce (L. M. Vatta e O. A Spinelli, Hapax Legomena, 2010), ed ispirato da un testo più antico chiamato Runa delle streghe che recita così:

Tenebra feconda e luce di Luna
udite la strega che invoca Fortuna
Est sud ovest e nord, cardini fatati
dal mio canto vibrante siete invocati.
Terra, Acqua, Aria e Fuoco
coppa e bastone, strumenti del gioco,
per mio desiderio vitalizzati,
eventi dalle parole guidati.
Chiodo infisso, laccio che lega,
poteri nascosti e armi di strega,
Spettri nell’ombra alla vita destati
accorrete al suono dei nomi cantati.
Ecate infera, Diana celeste,
Cornuto Signore di cacce e di feste,
donate il potere ai segni tracciati,
con magici riti i miei voti forgiati.
per tutti i poteri di terra e di mare,
quel che io dico si deve avverare,
per Luna, per Sole, celesti sfere,
sia infine fatto il mio volere.


Siamo molto felici di aver ospitato Piero Mura per parlare di magia. Le sue parole sono state utili per riportare il termine “magia” all’interno di un contesto culturale moderno senza lasciare indietro la millenaria storia folclorica e tradizionale che si lega a questo mondo.
Ognuno di noi può essere un mago a patto che impari a utilizzare gli strumenti in suo possesso.
Quello che ci affascina di più di questo mondo è che le conoscenze magiche non hanno confini: ogni tradizione, in epoche diverse, è arrivata alle stesse conclusioni, influenzando le altre e lasciandosi influenzare da loro. La magia moderna è frutto di un grande lavoro di ricerca che ha radici in ogni angolo del mondo nel quale qualcuno si sia impegnato per trovare un equilibrio; una lezione, quella della magia, che potrebbe tornarci utile anche nei nostri atteggiamenti quotidiani.
Forse, nei tempi moderni, sarà la magia a salvare il mondo.



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