Un romanzo capace di dar vita a una piccola rivoluzione culturale e far crescere il seme della speranza dove cadono le bombe. Questo è Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett.
Riprendiamo il nostro appuntamento mensile con Libri in Poltrona; se nella prima puntata di questa stagione ci siamo occupati di mettere in luce alcuni aspetti del capolavoro di Mary Shelley, Frankenstein, oggi ci occuperemo di scoprire i segreti (e i messaggi) del successo di un romanzo per ragazzi che ha fatto storia.
Era il 1910 quando F. H. Burnett, già nota nell’ambiente come scrittrice di romanzi destinati al pubblico giovanile, diede alle stampe Il giardino segreto (titolo originale The secret garden).
Sebbene l’autrice avesse già pubblicato libri per ragazzi di un certo successo come Il piccolo lord (1885) e La piccola principessa (1887), si scelse di dare al nuovo romanzo una connotazione più matura pubblicandolo a puntate su The American Magazine un periodico destinato, appunto, al pubblico adulto.
Non era un fatto insolito che romanzi con protagonisti bambini e adolescenti venissero poi presi in considerazione anche per gli adulti; il linguaggio semplice di questi testi, infatti, li rendeva adatti anche a lettori di ceto sociale più basso, più desiderosi di evadere dalla realtà che di ricevere lezioni morali da parte di autori più impegnati.
Rimane interessante, però, che un libro di formazione pubblicato da un’autrice già nota per rivolgersi agli adolescenti sia stato fin da subito considerato adatto agli adulti, anche per il forte messaggio educativo che portava con sé.

Nel libro la piccola Mary Lennox figlia di inglesi che abitano nelle colonie indiane dell’Impero britannico, rimane improvvisamente orfana e affidate alle cure dello zio materno, Archibald Craven che abita in un grande maniero isolato nelle campagne inglesi e circondato dalla brughiera.
Mary è una bambina viziata e abituata a fare di testa sua, così l’impatto con il mondo rigido e grigio dell’etichetta inglese le risulta particolarmente difficile.
Ad accoglierla in Inghilterra, infatti, Mary troverà uno zio sfuggente e quasi sempre assente dalla dimora e una governante, la signorina Medlock, per nulla bendisposta nei suoi confronti.
Mary sarà circondata da una grande solitudine e spesso le verrà intimato di non uscire dalla propria stanza e di trovare il modo di intrattenersi da sola.
Nonostante i divieti, Mary farà la conoscenza di una giovane cameriera, Martha Sowerby, e inizierà a esplorare la vasta tenuta della villa.
Conoscerà così il burbero giardiniere Ben Weatherstaff e il fratello dodicenne di Martha, Dickon amante della natura e conoscitore dei segreti delle piante.
Durante una delle sue esplorazioni in giardino Mary scoprirà una porta nascosta dall’edera e poi la chiave per aprirla. È così che la bambina entrerà nel giardino segreto.
Il luogo è infestato da erbacce e inselvatichito da anni di abbandono eppure emana un fascino che colpisce la bambina.
Ma questo non è l’unico segreto che scoprirà Mary: una notte, attratta da un lamento misterioso, esce dalla propria stanza e arriva in quella di un ragazzino della sua età: Colin.
Mary e Colin sono cugini (lui è il figlio del padrone di casa) ed è costretto a letto da una deformazione alla spina dorsale.
Colin è viziato, irritante e abituato alle scarse attenzioni del padre, ma la compagnia di Mary riuscirà a migliorarne l’umore al punto che presto i due, in compagnia di Dickon, inizieranno a uscire in giardino.
Colin, infatti, non ha alcuna deformazione e l’aria fresca e il giardino segreto (del quale solo i tre ragazzi sono a conoscenza) sono uno stimolo per migliorare la salute del ragazzo.
Scopriranno poi che quel giardino è stato chiuso da Lord Craven in persona dopo che l’amata moglie aveva perso la vita cadendo da un albero proprio in quel luogo; questo è anche il motivo per il quale il Lord non è quasi mai a casa e tiene Colin a distanza, il bambino gli ricorda troppo la moglie.
Mary e i suoi amici riusciranno a far rifiorire il giardino e anche gli animi degli abitanti della villa, sanando i traumi del passato e abbracciando una nuova primavera.

La Burnett era una convinta sostenitrice dei benefici della vita all’aria aperta e del giardinaggio (che praticava assiduamente).
Il suo romanzo presenta diversi punti di rottura con la società dell’epoca. In quel periodo si credeva che non fosse possibile, per i ragazzi, crescere in salute senza il controllo costante degli adulti.
La Burnett, invece, propone un modello nel quale sono i bambini a trovare lo stimolo al loro miglioramento personale e gli adulti sono spesso considerabili come antagonisti più che guide alle quali affidarsi.
Lord Craven e la signorina Medlock sono imprigionati nei loro traumi (il primo) e nel loro ruolo (la seconda), incapaci di offrire qualcosa di educativo ai ragazzi che li circondano.
Il paragone tra i fanciulli e il giardino è evidente: solo la cura e la voglia di far fiorire qualcosa di buono possono migliorare le anime delle persone.
Mary è una forza primaverile che si riversa sul mondo circostante e lo costringe, con i suoi modi non sempre democratici, a esplodere e guarirsi in una sorta di ciclo chiuso nel quale attraverso la cura del giardino segreto si riesce a guarire Colin dalle sue presunte malattie e successivamente i traumi del passato di Lord Craven.
Il percorso narrativo proposto dalla Burnett è esattamente inverso a quello che si aspettava la società di allora nel quale sarebbe dovuto essere l’adulto a guarire sé stesso per offrire un insegnamento educativo al figlio attraverso il quale questo avrebbe migliorato il mondo.
Anche il mondo naturale, che nel romanzo è salvifico, a quel tempo era considerato una minaccia per la salute; la mancanza di cure adeguate rendeva la vita all’aria aperta potenzialmente letale e per questo i giovani venivano spesso scoraggiati all’approcciarsi a quell’ambiente.
La Burnett, lo abbiamo detto, era una convinta sostenitrice del giardinaggio come terapia e con il suo romanzo propone un modello nuovo di educazione che per l’epoca era del tutto innovativo.

F. H. Burnett morì nel 1924 e la maggior parte dei giornalisti che le resero omaggio per le sue doti di scrittrice quasi non nominarono Il giardino segreto considerato secondario nella sua produzione.
Va segnalato, però, che già all’epoca questo era il romanzo più noto della Burnett.
Dopo essere stato pubblicato a puntate ricevette il favore del pubblico e già l’anno successivo comparvero le prime edizioni in volume.
Nel mondo anglosassone ebbe una grandissima notorietà anche grazie alla Prima guerra mondiale: per distrarre i ragazzi (spesso poco più che adolescenti) che si trovavano al fronte venivano inviati loro dei libri che potessero farli fuggire per qualche momento dall’orrore della loro quotidianità e Il giardino segreto fu quello più letto e amato da quei soldati.
Il suo messaggio di rinascita interiore, legato al mondo naturale nel quale le bombe e la morte erano del tutto aliene, rese il romanzo della Burnett un segno di speranza in un mondo quasi bucolico, nel quale le ferite emotive degli adulti potevano essere curate e i bambini potevano sperare nella loro rivoluzione personale attraverso la costante e ineluttabile rinascita della natura.
Il giardino segreto è oggi uno dei romanzi per ragazzi più letti e amati e dal quale sono state tratte innumerevoli trasposizioni cinematografiche e televisive (cui hanno partecipato, nel tempo, attori del calibro di Colin Firth e Maggie Smith).
Il suo messaggio positivo e la promessa di una imminente primavera possibile per chiunque lo rendono uno dei romanzi più apprezzati sia dal pubblico adulto che dai più piccoli.
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Il giardino segreto è uno dei romanzi di formazione che più mi sono piaciuti durante l’adolescenza. Un grande classico che può essere letto anche da un pubblico adulto.
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Senza dubbio, scalda il cuore!
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Bentornata la rubrica Libri in poltrona che a me piace molto.
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😊🙏
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