Libri maledetti

Affascinanti e misteriosi i libri maledetti sono da sempre ambiti per il potere oscuro che sono in grado, secondo la tradizione, di sprigionare.
Grandi imperatori e capi di stato senza scrupoli (come lo stesso Hitler) hanno speso molto delle loro risorse per cercarli.

Dopo aver affrontato la maledizione della nona ed essere scampati alle leggende del mondo musicale, addentriamoci ora in quelle nascoste all’interno dei libri.

Nel 1559 papa Paolo IV istituì l’Indice dei libri proibiti nel quale vennero subito inseriti quei testi che erano ritenuti pericolosi per i loro contenuti e le riflessioni che proponevano.
Ma ben prima dell’Indice redatto dal Vaticano venivano scritti libri ancora più inquietanti, i libri maledetti, opere misteriose capaci di dare immensi poteri in cambio di terribili sciagure.

Libri proibiti

Quella dei libri maledetti è una tradizione antica che ebbe molto seguito nel Rinascimento quando li si considerava opere interessanti dal punto di vista artistico e divertenti passatempi per la corte. Non mancarono però personaggi storici che investirono parecchio del loro denaro per accaparrarsi un libro maledetto e scoprirne i segreti, come Caterina de’ Medici, conosciuta per le sue doti governative tanto quanto per la sua passione per le arti oscure.

Ma quali sono questi libri maledetti?

Oggi ogni editor vi dirà che i libri maledetti sono quelli pieni di refusi, con trame arzigogolate e prive di significato, ma esistono storicamente alcuni libri che hanno un alone ben peggiore di una consecutio temporum sbagliata!

The Orphan’s Story

Libri proibiti

Uno dei testi più inquietanti e oggi considerato un libro maledetto è quello redatto tra il 1608 e il 1615 da Martín de León y Cárdenas, un monaco spagnolo che successivamente ruppe i voti.
Il testo, dal titolo The Orphan’s Story, racconta le avventure di un giovane adolescente spagnolo che lascia il suo Paese per cercare fortuna nelle colonie del Sud America.
Non sembra essere così spaventoso, vero? Eppure il libro non venne mai pubblicato poiché tutti quelli che ci provavano erano colti da morte prima di portare a termine il progetto.

Il libro venne dimenticato fino al 1965 quando la ricercatrice peruviana Belinda Palacios non lo recuperò dagli archivi della Hispanic Society of America. La donna venne avvisata che il libro conteneva una maledizione e che la sua vita era in pericolo ma, nonostante una certa inquietudine (come dichiarò poi al The Guardian), proseguì con il suo progetto.

Passarono ancora un po’ di anni ma finalmente nel 2018 il libro venne pubblicato.
A quanto ne sappiamo la Palacios è ancora viva e questo ci fa sperare che la maledizione abbia esaurito il suo potere, ma lo leggeremmo comunque con un cornetto al collo.

Il libro del mago Abra-Melin

Questo testo venne redatto da Abraham Ben Simon, un ebreo vissuto a Worms a cavallo tra il XIV e XV secolo.
Si tratta di un vero e proprio grimorio in tre volumi realizzato dall’autore per passare le proprie competenze esoteriche al figlio Lemech.
Ben Simon racconta nello stesso libro di aver appreso le sue conoscenze occulte durante un viaggio in Egitto nel quale conobbe il mago Abra-Melin che lo iniziò a tali pratiche.

Il libro, scritto in ebraico, venne prima tradotto in latino a Venezia e poi in inglese e francese divenendo un vero punto di riferimento per i fan delle arti oscure.
Nei tre libri sono raccontate nel dettaglio le pratiche per acquisire poteri magici, domare la volontà ed evocare demoni.
La leggenda, invece, prevede che chiunque ne acquisti una copia venda l’anima al diavolo.

Il manoscritto Voynich

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Mettetevi comodi perché stiamo per parlarvi di quello che è considerato da molti esperti come il libro più “misterioso del mondo”.

Il mercante di libri di origini polacche Wilfrid Voynich entrò in possesso di questo volume nel 1912 acquistandolo dal Collegio gesuita di Mondragone che in quel momento aveva bisogno di fondi e vendette al mercante una trentina di libri compreso questo oscuro manuale. Il libro era arrivato a Mondragone tempo prima e al suo interno Voynich ritrovò una lettera di Jan Marek Marci (1595-1667) rettore dell’Università di Praga e medico di Rodolfo II di Boemia. Nella lettera, datata 1665, Macri affermava di essere entrato in possesso del libro ereditandolo da un amico, l’alchimista Geog Baresch che a sua volta l’aveva ottenuto dall’imperatore Rodolfo II.

Insomma, un libro con una storia ben documentata e datata nel tempo (si ritiene che sia stato scritto nel XIII secolo), ma cosa contiene?

Nessuno lo sa. Il testo è scritto in una lingua indecifrabile che non ha alcuna attinenza con nessuna di quelle conosciute a partire dall’alfabeto. Le illustrazioni ritraggono piante e animali che non sono riconoscibili.
Alcuni ritengono che si tratti di un libro creato ad hoc per qualche sprovveduto collezionista antico, ma in tempi recenti gli studiosi dell’Università di Bristol hanno dichiarato che, con molta probabilità, si tratta di una raccolta di rimedi erboristici alternata a eventi dell’epoca. Rimane comunque il mistero del perché qualcuno avrebbe dovuto inventarsi una nuova e indecifrabile lingua per raccontare argomenti tanto banali.

La piccola chiave

Uno dei grimori più famosi di tutti i tempi è La piccola chiave di Salomone, un testo riconducibile al XVII secolo e il più dettagliato testo di demonologia in circolazione.
Nelle sue pagine, dove si rincorrono credenze cristiane, cabala e tradizioni islamiche, vengono descritti centinaia di demoni e i rituali necessari non solo a evocarli ma anche a indurli a compiere la propria volontà (e c’è anche una buona dose di riti utili a proteggersi… non si sa mai!).
I fortunati (dipende dai punti di vista) che hanno posseduto una copia di questo testo raccontano di aver visto più volte le pagine sfogliarsi da sole e di aver percepito presenze inquietanti alle loro spalle.

Il Codex Gigas

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Il più grande libro di demonologia del Medioevo. Non stiamo parlando di contenuti, ma di reali dimensioni: 92 cm x 50 cm e uno spessore di ulteriori 22 cm fanno di questo testo il più grande sull’argomento (e anche uno dei meno facilmente trasportabili con i suoi 72 kg di peso).
Il testo risale con ogni probabilità al XIII secolo ma l’autore rimane ignoto: secondo la tradizione venne scritto da un monaco che rinunciò ai voti e per questo venne poi condannato ad essere murato vivo. Durante la sua lenta agonia l’uomo iniziò a scrivere questo testo promettendo l’anima al diavolo nel caso in cui gli permettesse di completare il libro.
Oggi il gigantesco Codex Gigas si trova in Svezia dove giunse al concludersi della Guerra dei Trent’anni quando l’esercito svedese lo sottrasse a Rodolfo II d’Asburgo che lo conservava a Praga nella propria collezione.

Tomino’s Hell

Cambiamo registro e spostiamoci in Giappone per parlare non di un libro ma di una poesia maledetta.
La leggenda racconta di un ragazzo disabile di nome Tomino che a causa dei suoi difetti fisici era fortemente odiato dalla famiglia e abusato dai parenti fisicamente e mentalmente. Tomino finì con l’impazzire e nel suo delirio compose una poesia talmente carica di odio da turbare la famiglia che lo rinchiuse fino a lasciarlo morire di polmonite.
L’anima di Tomino, allora, impregnò le parole della poesia e chiunque la legga ad alta voce trova la morte nel giro di pochi giorni.
Questa inquietante vicenda venne raccontata per la prima volta da Yomota Inuhino, scrittore nipponico, nel 1919 e divenne velocemente una leggenda metropolitana capace di ispirare diversi manga e anime.

Il Grand Grimoire

Conosciuto anche come Dragone Rosso è uno dei testi di demonologia più dettagliati e noti del mondo. La sua datazione è incerta, così come gli autori che l’hanno composto, ma il suo contenuto è molto chiaro: una serie di incantesimi per evocare e sottomettere in “totale sicurezza” demoni di tutti i tipi.
Una copia originale di questo testo è custodita negli archivi Vaticani, il ché rende le sue vicende ancora più inquietanti.

Il Necronomicon

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Non tutti sanno che uno dei libri maledetti più terribili della storia è uno psudobiblion ossia un libro mai scritto.
Questo testo che conterrebbe i peggiori incantesimi di demonologia raccolti “dall’arabo pazzo” Abdul Alhazred non esiste.
Fu lo scrittore americano Howard Phillips Lovecraft a creare autore e libro nel suo omonimo romanzo e lo fece in maniera talmente convincente che molti si misero alla ricerca di questo testo capace di risvegliare i morti.
Non solo, anche molti autori del genere gotico e horror cominciarono a inserire questo libro nei loro scritti dandogli un risalto talmente importante che lo stesso Lovecraft dovette poi ammettere che si trattava di un espediente letterario.

Reali o immaginari i libri maledetti sono da sempre vivi nell’immaginario collettivo e nei secoli hanno dato vita a leggende e misteri che ancora affascinano il pubblico.

E tu, leggeresti un libro maledetto?


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6 pensieri riguardo “Libri maledetti

  1. Un articolo davvero molto interessante. Certi partiti di “destra-destra” vorrebbero fare un indice dei libri e giornali maledetti, cioè sgraditi alla loro linea politica.

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