La Festa della Donna… letteraria

Basta con le mimose e le cene fuori, le donne della letteratura sono guerriere, poetesse, fini politiche, penne sagaci e sensibili.

In occasione della Festa della Donna, la Redazione ha deciso di celebrare le donne attraverso il loro lavoro letterario in un carosello che dal passato arriva fino a noi. Lo stereotipo della donna come creatura angelica o infida tentatrice è tramontato nel Cinquecento (si spera), la svenevole fanciulla con gli occhi sognanti è scomparsa con il Romanticismo (o almeno dovrebbe).

Ma erano mai esistite?

Molte delle idee che abbiamo oggi delle donne del passato ci arrivano da una testimonianza maschile, racconti di donne scritti da uomini non sempre del tutto onesti.

Nel 600 a.C. Saffo incantava il mondo ellenico con le sue poesie delle quali Solone disse, dopo aver ascoltato un suo componimento, “ora non resta che impararlo a memoria o morire” ad indicare che più in alto di così non si poteva arrivare.
Nel Cinquecento Vittoria Colonna diventerà esempio di virtù e poetica cantata da Michelangelo e dall’Ariosto.

E poi Agatha Christie, Elsa Morante, Grazie Deledda, Elizabeth Acton, e altre centinaia di donne che hanno cambiato la storia della letteratura (e in qualche modo del mondo) con la forza delle loro idee allo stesso modo in cui Artemisia Gentileschi cambiò la storia della pittura con la sua determinazione a non piegarsi al mondo delle convenzioni maschili.

Mary Shelley che dovette pubblicare il suo Frankestein con uno pseudonimo maschile ricevendo le lodi della critica che, quando seppe la verità corse ai ripari asserendo “che si trattava di un’opera ancora più grandiosa” in luce del fatto che fosse stata scritta da una donna.

Frances Hodgson Burnett con i suoi romanzi per ragazzi (ma siamo certi che siano per ragazzi?), e Harper Lee e i pregiudizi che si scontrarono con la sua penna.

E oggi la Rowling che ha dato vita alla saga fantasy che non solo ha venduto più copie in assoluto (oltre 450 milioni), ma ha avvicinato centinaia di giovani alla lettura ricoprendo un ruolo decisivo nel mondo dei bookblogger e dei bookinfluencer.

Impossibile non lasciare un pensiero alle più modeste (in tema di vendite non certo di forza morale), Oriana Fallaci, Michela Murgia o Alda Merini che con la loro arguzia, la rabbia, e quel senso di razionale disprezzo nei confronti delle illusioni e dei ruoli che la vita avrebbe voluto assegnare loro, hanno saputo sfondare la quarta parete e diventare registe di sé stesse.

E poi ci sono le donne letterarie, quelle che della letteratura fanno parte come il DNA: Madame Bovary che sedusse e sconvolse un intero secolo, Anna Karenina che seppe riscaldare il gelido cuore della Russia e la provocante Lolita che invece riscaldò tutti quanti.
E poi il vicequestore Vanina Guarrasi con la sua genuinità sicula e Teresa Battaglia con le sue guerre interiori, entrambe discendenti di quella genealogia che vede la curiosissima Miss Marple come capostipite.

E poi Doroty che con il suo senso pratico sconfisse ben due streghe e un mago impostore nonostante la sua casa fosse stata trasportata per chilometri da un tornado. E la Dulcinea di Cervantes che di senso pratico ne aveva fin troppo alla faccia del povero e romantico Don Chisciotte.
E quelle dee della letteratura classica irascibili, furibonde, ma anche consce del loro ruolo, pronte a dispensare protezioni e disgrazie a eroi e dei senza distinzioni.
E indietro ancora fino alla prima donna, quella Eva che ebbe la forza di prendere la vita per le corna e morse la mela dettando i destini di tutta l’umanità.

Se è vero che la letteratura può cambiare il mondo, le donne hanno senz’altro cambiato la letteratura da protagoniste (o da protagoniste occulte).