Abbiamo recensito questo romanzo diverso tempo addietro (qui trovi la recensione), ma siamo convinti che sia un libro del quale fa bene parlare e che mettiamo con piacere tra i nostri Libri in Poltrona.
Il libro che Durian Sukegawa ci consegna è un romanzo breve che accoglie e racconta una storia proveniente dal Giappone contemporaneo e che mette in luce una pagina di questo Paese che per noi occidentali è, forse, poco nota.
Sentarō è un uomo uscito dal carcere e ha bisogno di ricostruire la sua vita. Si ritrova a gestire un chiosco di dorayaki, un dolce tipico giapponese, per ripagare un vecchio debito. Ma la passione gli manca e i suoi prodotti risentono dell’assenza di emozioni con la quale sono realizzati.
Un giorno, davanti al chiosco, si presenta un’anziana dall’aria spaurita che si propone di insegnare a Sentarō la ricetta dell’an perfetto (la confettura di fagioli rossi con la quale si farciscono i dorayaki).
Così inizia la magia di questo libro, con un incontro e una possibilità rubata. Sentarō non vorrebbe assumere la donna, ma la sua ricetta dell’an è straordinaria e alla fine accetta il suo aiuto.
La signora Tokue insegna a Sentarō a realizzare la marmellata attraverso una ricetta che tiene conto non solo degli ingredienti, ma della loro storia, della loro provenienza, del rispetto per la tradizione e di un ascolto delicato dei ritmi della vita.
Ma è anche un libro che parla di discriminazione e sofferenza. Tokue è stata una lebbrosa e, secondo la legge giapponese, all’età di tredici anni viene rinchiusa in un sanatorio. È poco più di una bambina quando la sua vita cambia per sempre e lei perde i contatti con i genitori e i fratelli.
Non conosce nessuno nel sanatorio che assomiglia molto a un ghetto animato da persone ammalate che non possono avere alcun contatto con il mondo esterno. Le loro vite si svolgono di nascosto dagli occhi del mondo. Vivono, soffrono e muoiono senza che la società si curi di loro.
Gli anni passano e la lebbra diventa una malattia più conosciuta. Si scopre che è curabile e che una volta guariti non si è più contagiosi. La legge cambia e i sanatori vengono aperti.
Ma il pregiudizio rimante e per gli abitanti di queste città invisibili è impensabile uscire e tornare alla loro vecchia vita.
La reclusione rimane ma diventa volontaria, l’unica soluzione. Molti degli ex malati sceglieranno di non uscire mai, ma Tokue è una donna caparbia e, pur continuando a vivere all’interno della struttura del sanatorio, cerca i contatti con il mondo esterno.
La società giapponese, però, non è ancora pronta a lasciar andare i pregiudizi e Tokue viene allontanata da tutti, così come Sentarō che porta il peso di un passato da carcerato, un’onta terribile per la rigida filosofia nipponica.
Sukegawa ci consegna un’opera che utilizza tutta la delicatezza del Giappone per affrontare tematiche molto forti all’interno della società stessa. Il pregiudizio e la solitudine, ma anche la possibilità di riscatto che ognuno ha il dovere (e il diritto) di esercitare.
Le ricette della signora Tokue offre una via empatica che annulla ogni contrapposizione e invita a conoscere. La ricetta dell’an è proprio questo, un costante ascolto degli ingredienti, delle loro reazioni, della loro consistenza, del loro gusto.
L’ascolto è la chiave per interagire non solo con le altre persone, ma con tutto il creato. Ascoltare il mondo è il solo modo per sentire sé stessi.
Un romanzo delizioso, potente e delicato scritto da un personaggio molto particolare del panorama letterario giapponese: Sukegawa è uno scrittore, cantante, poeta, laureato in filosofia e diplomato alla scuola di pasticceria del Giappone.
In Italia sono disponibili altre due opere di questo autore: Il sogno di Ryōsuke (2022) e I gatti di Shinjuku (2023) editi da Enaudi.
Le ricette della signora Tokue è stato trasposto nella pellicola del 2015 Le ricette della signora Toku diretto da Naomi Kawase, presentato al Festival di Cannes nello stesso anno.
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Un libro affascinante, divertente e che ci lascia uno spaccato interessante della cultura e della letteratura giapponese. Il tutto trattato con una scrittura lieve e coinvolgente.
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Non avrei saputo dirlo meglio!
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Grazie 😁
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Ciao, ho seguito la bella diretta su Instagram e mi sono emozionato nel sentire raccontare la storia narrata in questo romanzo. Amo la letteratura giapponese ma questa autrice non la conoscevo. Grazie per le sempre interessanti proposte di lettura.
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Grazie a te!
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