Il labirinto di ghiaccio di Valerio Varesi, Mondadori, 2023
Una storia che si snoda nel cuore di una montagna. Un protagonista complesso e tortuoso. Una vicenda che promette di far smarrire la strada al lettore.
Ma adesso che vivo sepolto, nelle giornate brevi dell’autunno, comincio a sentire l’opprimente presenza del buio.
Valerio Varesi
Questa volta Varesi mette il lettore in una scomoda situazione. Il suo romanzo è un viaggio all’interno di un ghiacciaio dai mille misteri, ma si avventura anche nella mente del protagonista.
La vicenda prende il via direttamente nella mente del protagonista senza nome. È lui che ci racconta l’intera storia. Stanco della sua soffocante realtà di uomo di successo, il protagonista abbandona tutto per scalare le montagne e nascondersi dagli sguardi dei suoi simili.
Il desiderio di mettersi alla prova e tracciare una nuova idea di vita lo portano a costruire, a colpi di piccone, un tortuoso labirinto all’interno di un ghiacciaio.
Come un novello Robinson Crusoe (questa volta circondato da acqua solida), il protagonista inizierà un’esistenza capace di forgiarlo e mettere a dura prova le sue risorse. Ma a differenza dell’eroe di De Foe, questo personaggio farà di tutto per non farsi trovare da nessuno, per scomparire.
Quando l’inverno irrompe con il suo passo sicuro tra le vette della montagna e la neve sembra disposta a seppellire il mondo, il nostro protagonista scoprirà un’agghiacciante verità: là, dove il vento gelido urla e il mondo sembra finire, non è l’unico essere umano a sfidare sé stesso e la natura.
Tutto quassù mi rimanda a un mondo immaginario. Sento reale solo la ricerca nel pozzo oscuro del mio animo, e la durezza di una natura leale che le fa da levatrice. Il resto è finzione, drammaturgia improvvisata della quale sono impareggiabile regista.
Valerio Varesi
Il labirinto di ghiaccio è stato pubblicato per la prima volta nel 2003, ma ora viene ripreso, ampliato e modificato per Mondadori con una chiave più moderna che mette in risalto fenomeni attuali come il cambiamento climatico con il quale il protagonista dovrà, per forza di cose, fare i conti.
Varesi ci consegna un libro di poco più di 200 pagine che però richiede una certa concentrazione: ogni frase (direi quasi ogni parola) merita una riflessione e un momento di analisi.
Il protagonista assume un carattere universale anche grazie alla mancanza di un nome e per questo rappresenta l’eroe moderno, o forse l’antieroe, che dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi sociali imposti dal suo tempo si accorge di aver smarrito quelli personali.
La sua ricerca è quella dell’uomo moderno che ha infiniti mezzi ma che non riesce più a fidarsi del suo corpo, delle sue sensazioni, delle sue capacità, complice una tecnologia imperante che lo rende flaccido e indolente nei confronti degli stimoli fisici.
In quest’ottica richiama un altro personaggio di Varesi, il protagonista (anche lui senza nome) de L’ora buca (Frassinelli, 2020). In questo romanzo abbiamo a che fare con un uomo disposto a sacrificare qualunque cosa per raggiungere quello che considera successo, capace di sfruttare ogni mezzo tecnologico e impassibile davanti alle conseguenze di una manipolazione della realtà. In un certo senso potremmo immaginare Il labirinto di ghiaccio come il sequel de L’ora buca (qui puoi leggere la nostra recensione), dove l’obiettivo raggiunto non era poi tanto appagante e ci si accorge della mancanza d’altro.
Il protagonista di questo nuovo romanzo vuole ritrovare sé stesso e lo cerca attraverso la privazione e lo sforzo fisico dove il freddo, i calli alle mani e la mancanza di cibo sono medaglie al valore che deve unicamente ai suoi sforzi e, proprio per questo, diventano gratificanti.
Capisco che è l’indifferenza a far sentire gli uomini soli, non i luoghi.
Valerio Varesi
Ma nel libro di Varesi non c’è solo una ricerca, c’è anche una fuga da un passato ingombrante e la scoperta di una verità facile da manipolare e infida da accettare. Il ghiacciaio, un vero e proprio coprotagonista, nasconde e rivela indizi di un recente passato che hanno un legame profondo con la vita dell’uomo che ha deciso di sfidarlo; un uomo che rimane sia cacciatore che preda in un mondo spietato fatto di ghiaccio e ricordi.
Ma tutti sanno che il ghiacciaio tiene i segreti e tutt’al più li restituisce quando di essi non importa più a nessuno. Ero io ad aver perturbato questa consuetudine.
Valerio Varesi
In questo romanzo non c’è un solo dialogo, tutto viene narrato dal personale punto di vista del protagonista: le sue fatiche, le sue giornate, i suoi pensieri, le sue paure, le sue ansie. Eppure, nonostante lo sfondo sia quello di un uomo isolato che vive all’interno di un ghiacciaio, Varesi non concede un secondo di tregua al lettore.
Gli eventi scorrono veloci come una valanga e terranno il lettore avvinghiato alla vicenda lasciandogli numerosi elementi di riflessione e rischiando (effetti collaterali del libro) di trascinarlo in un labirinto personale anche fuori dal libro.
Allora comprendo di essere ormai trasformato, come morto e risorto.
Valerio Varesi
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La trama è allo stesso tempo curiosa e intrigante. Valerio Varesi non smette di stupire e ci presenta un romanzo insolito, che fa molto riflettere: insomma bisogna assolutamente leggere questo piccolo capolavoro!
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Sono decisamente d’accordo, una lettura che riesce a dare molto al lettore!
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In questo romanzo, quindi, non c’è il celebre personaggio del Commissario Soleri (che io amo!) ma da questa bella recensione trovo che la trama sia piuttosto interessante. E mi piacciono i risvolti psicologici e filosofici che compaiono nel romanzo.
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🙂
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Mi è venuta voglia di leggere questo libro che mi sembra curioso e insolito.
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Lo troverai MOOOOLTO insolito!
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Ho appena finito di leggere questo romanzo breve. È molto diverso dallo stile classico di Varesi: in questo libro, molto filosofico e psicologico, l’autore mi ha messa a dura prova perché alcuni passaggi ho dovuto rileggerli più volte per capire bene il messaggio. Ma non è una critica, anzi, perché mi sono appassionata così tanto che ho finito la lettura in un paio di giorni.
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Si tratta di un libro che sedimenta piano piano ma che dice davvero tante cose e analizza profondamente le condizioni dell’uomo. Noi lo abbiamo amato!
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