La contessa

La contessa di Elisabetta Antonella Insolera, Albatros Edizioni, 2021

Classificazione: 3.5 su 5.

La contessa è un romanzo d’esordio che incarna tutti i tratti del giallo all’italiana raccontato in una Roma talmente realistica da diventare un vero e proprio personaggio senza il quale la vicenda rischia di zoppicare.

Proprio nella Città Eterna si svolge l’indagine del commissario Aldo Carta e della sua squadra che si ritrovano a indagare sull’omicidio di un professore universitario la cui vita appare fin da subito piuttosto torbida.
Paolo Carraresi, la vittima, è infatti un mediocre professore di giorno e un gigolò di notte dove passa le sue serate in una villa amministrata dall’enigmatica contessa Rinaldi; qui si incontrano ospiti paganti desiderosi di sconfiggere la monotonia della solitudine con conversazioni stimolanti e attimi di piacere.
La vicenda si infittisce subito a causa del pubblico eterogeneo della villa che alterna studentesse, professori, liberi professionisti, avvocati e nobili descrivendo una ragnatela di coinvolgimenti del tutto inaspettata.
Per la squadra di Carta non sarà facile navigare in quelle acque limacciose senza rischiare di impatanarsi.

Il romanzo è ben studiato, la trama scorre fluida; ho apprezzato la scelta dell’autrice di renderlo “familiare” coinvolgendo il lettore non solo nell’indagine ma anche nella vita quotidiane del commissario e dei suoi collaboratori.
Ci si ritrova a metà racconto con la netta impressione di far parte del romanzo e di conoscere i personaggi fin nella loro intimità. La quotidianità di Carta, e della sua famiglia, è una colonna portante del personaggio e l’autrice è molto equilibrata nel portarla nell’indagine senza trasformarla nella storia principale.

Un altro aspetto positivo del romanzo è la capacità dell’autrice di destabilizzare il lettore: fino alla fine è impossibile stabilire con esattezza il colpevole e si tende a essere sospettosi di chiunque, un’abilità che per un romanzo giallo d’esordio è tutt’altro che scontata e rivela un grande lavoro di preparazione.

La nota negativa del libro è, a mio parere, la poca cura per il testo da parte dell’editore (Albatros, per altro, non è editore da poco), al quale sono sfuggiti diversi refusi che, se non creano difficoltà di lettura, sono purtroppo testimoni di un lavoro sul testo che poteva essere perfetto ma non lo è stato.

Questo non toglie comunque che si tratta di un buon romanzo, con una trama salda e dei personaggi tridimensionali e piacevolmente strutturati, una lettura piacevole e coinvolgente nella quale lo stato d’animo di tutti i coinvolti nelle indagini è rilevante per la soluzione del caso.

Non me ne voglia il commissario Carta, ma il mio personaggio preferito è Gocciolina, il cagnolino del vicequestore.


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4 pensieri riguardo “La contessa

  1. Confermo che il libro è nel complesso molto interessante, la trama è ben articolata e i personaggi sono credibili. Quello che mi ha infastidito nella lettura sono i numerosi refusi presenti nel testo, così come l’uso della virgola che mi è sembrato piuttosto superficiale. Sicuramente l’editing è da migliorare!

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  2. Un conoscente mi ha fatto leggere questo romanzo e devo dire che mi è piaciuto: un horror moderno che mi ha intrigata. Sono d’accordo con tutto quello che c’è scritto nella recensione: faccio un sentito complimento alla redazione perché propone sempre articoli molto piacevoli e che stimolano la curiosità di leggere anche autori esordienti.

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