Nel 2019 incendi di dimensioni catastrofiche hanno colpito l’Australia. Tutti ricordiamo l’orrore di centinaia di animali in fuga mentre i vigili del fuoco tentavano di spegnere un incendio che si riuscì a domare solo dopo diverse settimane e con l’aiuto delle piogge.
Quella del 2019 venne chiamata Black Summer ma non fu, purtroppo, un episodio isolato.
Gli esperti avvertirono subito che non era il caso di abbassare la guardia perché quello era solo l’inizio di quella che venne poi definita Era del Fuoco o Pirocene.
Il termine indica l’era più recente, sostituendo (e in parte completando), il termine Antropocene, ossia il periodo di dominio dell’uomo sul mondo.

Il Pirocene si accompagna con i cambiamenti climatici e il surriscaldamento globale: secondo gli le previsioni stiamo andando verso un periodo nel quale le stagioni calde di tutto il mondo saranno caratterizzate da incendi su vasta o vastissima scala, impossibili da domare per l’uomo.
In realtà non tutti gli studiosi hanno scelto di sostituire l’Antropocene con il Pirocene; in molti casi si è preferito integrare i due termini per sottolineare che il prossimo periodi del fuoco è in larga parte conseguenza dell’attività umana, in particolare del cambiamento climatico causato dell’uomo.
Ma che futuro dobbiamo aspettarci?
Il riscaldamento globale renderà la possibilità di incendi sempre più alta e al contempo favorirà la loro estensione attraverso la scarsità di piogge e l’inaridimento del terreno.
Incendi su vasta scala come quelli che dal 2019 hanno interessato tutto il mondo, sono inoltre in grado di produrre grandissime quantità di anidride carbonica che a sua volta funge da catalizzatore per il cambiamento climatico innescando un processo circolare impossibile da frenare.

Al contempo, attraverso gli incendi, si perdono grandi aree alberate riducendo le possibilità di assorbimento dell’anidride carbonica da parte del regno vegetale.
La perdita di aree boschive causa la scomparsa di numerose specie animali e vegetali (i koala sono stati inseriti nella lista degli animali in via di estinzione dopo il 2019), con una grave conseguenza per la biodiversità e la sopravvivenza del pianeta.
L’estate del 2023 si è caratterizzata per la violenza degli incendi che hanno colpito l’Italia, la Grecia, la Spagna, le Hawaii distruggendo case e uccidendo decine di persone.
Legambiente ha fatto sapere che solo in Italia, nei primi sette mesi dell’anno, sono andati in fumo 59.000 ettari (l’equivalente di oltre 80.000 campi da calcio).
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Che tristezza! Non ho parole, anche perché è ormai accertato che il 90% degli incendi sono di origine dolosa. Siamo all’autodistruzione del genere umano…
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Siamo responsabili perché in grado di prevedere gli effetti dei nostri comportamenti, ma non facciamo nulla per evitarli.
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Penso che questo aforisma renda bene di come la razza umana stia degenerando:
“L’uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi. ” Albert Einstein
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Pienamente d’accordo.
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Quest’anno abbiamo avuto anche in Italia incendi che hanno creato più danni
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Ne avremo sempre di più, secondo le previsioni, purtroppo non so se siamo in grado di fare qualcosa cambiare la situazione.
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Come genere umano manca una ferrea volontà di migliorare la situazione ambientale: l’unico interessa sembra essere solo e soltanto l’arricchimento immediato.
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Sì certo anche in Italia, come è scritto anche nell’articolo 😉
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Volevo solo sottolineare 😉
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