Ninfa dormiente

Ninfa dormiente di Ilaria Tuti, Longanesi, 2019

Dopo il suo romanzo d’esordio, Fiori sopra l’inferno, Ilaria Tuti torna con un nuovo caso per il commissario Teresa Battaglia.

Tutto ha inizio in una galleria d’arte dove un quadro destinato all’asta viene accuratamente esaminato e si scopre che al posto del colore rosso è stato usato sangue umano. Si apre un cold case intrigante per Teresa: l’artista che ha dipinto il quadro è un anziano signore che ha smesso di parlare da anni e attende la sua ora nel silenzio della sua dimora… cosa gli è capitato? È una vittima o un carnefice?

La vicenda conduce le indagini in una comunità ristretta e diffidente, ricca di tradizioni e segreti che affondano le loro radici in un passato di guerra e morti.

Ma per Teresa questo non è l’unico problema: il suo corpo non la supporta più come un tempo, il diabete e l’alhzeimer la stanno mettendo a dura prova e lei è ben decisa a non farlo sapere alla sua squadra, destabilizzata anche da un nuovo commissario capo che, purtroppo per lei, Teresa conosce molto bene.

La scrittura della Tuti è scorrevole e piacevole, invoglia a non staccarsi più dalle pagine, con un giusto mix di azione e sentimento che porta ad affezionarsi ai suoi personaggi.

Come per Fiori sopra l’inferno la trama è costruita in maniera impeccabile, quasi chirurgica.

Credo che il grande merito di questa scrittrice sia quello di aver creato una protagonista tanto imperfetta da essere perfetta, con il suo ruolo di donna al comando, con la sua necessità di portare a casa dei risultati, con il suo bisogno di essere forte a tutti i costi perché mostrare il lato sensibile significa essere vulnerabile.

Eppure, Teresa Battaglia riesce a fare della sua sensibilità una potente arma di indagine che la mette sempre un passo avanti agli altri.

Sinceramente ho amato Fiori sopra l’inferno e questo secondo romanzo tiene bene il passo nonostante non sia un appassionato di cold case: forse la vicenda è stata meno coinvolgente ma la personalità della protagonista e dei suoi colleghi hanno sopperito senza fatica trascinandomi in una lettura quasi compulsiva.

Un romanzo che consiglio con piacere e che conferma l’abilità di Ilaria Tuti come scrittrice.