Recensione: La logica della lampara

La logica della lampara di Cristina Cassar Scalia, Einaudi, 2019

Classificazione: 4.5 su 5.

Dopo il felice esordio con Sabbia nera, Cristina Cassar Scalia ci presenta la seconda indagine che vede come protagonista principale il vicequestore aggiunto della Polizia di Stato Giovanna Guarrasi (che gli amici chiamano Vanina), 39 anni, dirigente della sezione Reati contro la persona della Squadra mobile di Catania.
Guarrasi è una donna con molte ferite e altrettanti fantasmi con cui rapportarsi ogni giorno: uno di questi è la tragica morte del padre, ispettore di polizia, trucidato a Palermo in un agguato mafioso proprio davanti ai suoi occhi di ragazza; l’altro è la relazione sentimentale sofferta, spesso interrotta e poi ripresa, con il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Paolo Malfitano.
Grande collezionista di vecchi film ambientati nella sua amata Sicilia, poco attenta alla dieta e grande fumatrice, Vanina è un’acuta e tenace investigatrice e lo si vede molto bene in questo nuovo e delicato caso, dove mette in pratica la cosiddetta “logica della lampara” che l’autrice annuncia nel titolo e riprende nella narrazione, ovvero:
«La pesca con la lampara ha una sua logica precisa. Si accende la luce, non si fa rumore si sta fermi il più possibile e nel frattempo si armano le reti. Prima o poi anche i pesci meglio nascosti vengono a galla. A quel punto non possono scapparti più.».

TRAMA. È l’alba di una fredda mattina di novembre quando, dalla barca sulla quale si trovano per una battuta di pesca lungo la costa catanese, il pediatra Manfredi Monterreale e il giornalista Sante Tammaro, vedono un uomo trascinare e poi gettare in un punto inaccessibile della scogliera una pesante valigia.
Poche ore dopo, Vanina riceve una telefonata anonima con la quale la informano dell’omicidio di una ragazza, avvenuto poche ore prima, in un villino sul mare.
Non servirà molto al lettore per capire che i due fatti sono strettamente collegati, ma questo particolare non guasterà il sapore di un giallo che si rivela intrigante e pieno di tanti colpi di scena.
L’indagine che vedrà protagonista Vanina Guarrasi, si concentrerà sulla misteriosa sparizione di Lorenza Iannino, giovane avvocato.
Gli indizi sembrano suggerire che la ragazza sia stata uccisa, anche se il cadavere e l’arma del delitto ancora non si trovano. Il presunto colpevole è ormai accerchiato dalle numerose prove a suo carico che però sembrano create ad arte proprio per accusarlo.
Ma quale sarà la verità di questo strambo caso?
L’indagine porterà Vanina a scoperchiare una vaso di Pandora fatto di corruzione, ricatti, droga e segreti che toccano personaggi in vista dell’ambiente catanese: avvocati, docenti universitari, politici. Una storia che nasconde rancori e rabbia, vendette che vengono dal passato, torti subiti per anni che poi, all’improvviso, vengono alla luce e mostrano tutta la loro profonda complessità.

GIUDIZIO. Il punto saliente del libro è senz’altro la trama ben costruita che non dà un attimo di tregua al lettore, il quale troverà la soluzione soltanto nelle ultime pagine. Con un linguaggio scorrevole e brillante, intervallato da frasi o parole in dialetto siciliano, da elenchi di specialità culinarie e da dialoghi incalzanti e realistici, questo romanzo si legge che è un piacere.
Sullo sfondo di questa strana storia, l’autrice ci descrive molto bene la Sicilia, una terra viva, con tutte le sue bellezze e contraddizioni. La stessa autrice ci avverte che «è tutto inventato, ma allo stesso tempo è estremamente verosimile. Elvio Ussaro, l’avvocato che nel romanzo tiene le fila della corruzione e del malaffare, è un miscuglio di caratteristiche rubate a personaggi che gravitano nella realtà locale».
I personaggi principali (che troveremo anche nei romanzi successivi della serie) sono ben caratterizzati e credibili, a tal punto che si arriva a “partecipare” attivamente alle indagini grazie al coinvolgimento portato dal connubio vincente di trama, dialoghi e struttura narrativa.
Una nota di colore ce la fornisce la figura – a me poco simpatica – del commissario di polizia in pensione Biagio Patanè, 83 anni ben portati e con un acume “sbirresco” che non accenna a dare segni di cedimento: l’arzillo vecchietto, sempre pronto a frequentare i suoi vecchi uffici della Squadra mobile catanese, fornirà alla squadra di poliziotti una chiave di lettura che si rivelerà fondamentale per la soluzione dello scomodo caso.

I titoli finora usciti – sempre per Einaudi – di questa intrigante serie poliziesca sono:

  1. Sabbia nera (2018)
  2. La logica della lampara (2019)
  3. La Salita dei Saponari (2020)
  4. L’uomo del porto (2021)
  5. Il talento del cappellano (2021)
  6. La carrozza della Santa (2022)
  7. Il re del gelato (2023) – PREQUEL

Le storie raccontate in questi romanzi sono auto-concludenti per quanto riguarda l’indagine poliziesca vera e propria, mentre vi è un filo conduttore che li lega tutti e che via via consentirà al lettore di sapere qualcosa di più sulla vita personale di Vanina e delle persone che, a vario titolo, fanno parte della sua quotidianità.
Per questo, consiglio di intraprendere la lettura delle avventure del vicequestore Guarrasi in ordine cronologico in modo da seguire il senso logico degli avvenimenti così come Cristina Cassar Scalia li ha voluti trasmettere ai suoi già numerosi lettori.


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8 pensieri riguardo “Recensione: La logica della lampara

  1. Ho già letto 6 romanzi della serie del vicequestore Guarrasi e mi sono piaciuti tutti. Concordo che la trama e l’ambientazione sono i veri punti di forza. Ma anche il personaggio di Vanina è da apprezzare: una specie di “Montalbano in gonnella” ma forse più vera e genuina del pur interessante commissario inventato dalla penna di Camilleri.
    Ora non mi rimane che leggere l’ultimo libro uscito “il re del gelato” che, da quanto vedo dall’articolo è un prequel… vedremo se mi piacerà anche questo.

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  2. Non conoscevo questa scrittrice. Questa recensione mi ha incuriosito, credo che proverò ad acquistare il primo libro della serie, Sabbia nera, e poi magari proseguire con la lettura degli altri romanzi.

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  3. Ho già letto i primi quattro romanzi della serie con il vicequestore Vanina Guarrasi, grazie alla tua puntuale recensione, e devo dire che mi sono piaciuti molto anche se io sono molto legata ai gialli classici alla Agatha Christie.

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