Scacchi: un gioco intellettuale

Gli scacchi sono uno dei giochi di strategia più diffusi e amati al mondo. La loro origine risale all’India del VI secolo dove si giocava il chaturanga; su di una tavoletta di legno quadrata, venivano schierati due eserciti di fanteria (uno in legno e l’altro in avorio) comandati dai rispettivi Re, con cavalli, carri ed elefanti. Ce lo racconta per primo il poeta persiano Firdūsī (940-1020) nella sua opera più famosa, Shāh-Nāmeh (Libro dei Re), un poema epico tra i più lunghi al mondo.

Ma è importante sottolineare che gli scacchi sono solo il membro più famoso di una vasta famiglia di giochi simili, che prendono tutti spunto dall’antico chaturanga, inclusi lo xiangqi cinese, lo shogi giapponese, e il makruk thailandese. Tutti questi giochi possono essere considerati parte della grande “famiglia degli scacchi” in quanto soddisfano due requisiti: non ci sono fattori di casualità coinvolti (come ad esempio i dadi, presenti in alcuni giochi) e che la vittoria dipende dalla cattura di un singolo pezzo (il Re).

In Europa gli scacchi arrivarono intorno all’anno 1000 (prima in Italia e poi in Spagna) portati dagli arabi, ma è solo nel XV secolo che si diffusero largamente nelle corti medievali come un vero e proprio passatempo.

Un nome famoso nel mondo scacchistico è quello del britannico Howard Staunton che ideò e brevettò nel 1849 il design standard dei pezzi, che ancora oggi sono i soli utilizzati nei tornei nazionali e internazionali.

Nel 1886 venne disputato il primo campionato internazionale tra l’austriaco Wilhelm Steinitz e il polacco Johannes H. Zukertort; Steinitz divenne il primo campione del mondo di scacchi ufficialmente riconosciuto.

La grande popolarità degli scacchi spiega anche la vastità e varietà dei pezzi della scacchiera a noi noti: nel 1999 lo storico David Parlett ne ha catalogati più di 200 varianti che contemplano la tradizione militare di ogni Paese. Nella versione accettata a livello internazionale non possono mai mancare i sei pezzi “ortodossi”, cioè Re, Regina, Torre, Alfiere, Cavallo e Pedone.
Tra i pezzi più interessanti vi segnalo il set di scacchi ritrovati nel 1831 sull’isola di Lewis (Scozia), realizzati alla metà del XII secolo con denti di tricheco e balena.

I 79 pezzi degli scacchi di Lewis sono considerati il set di età medievale più completo finora ritrovato. Il set comprende: otto Re, otto Regine, 16 Alfieri, 15 Cavalli, 13 Torri e 19 Pedoni. Dal febbraio 2021 sono esposti al British Museum di Londra.

Dal 1951 al 1969 – in piena Guerra Fredda – tutti i campioni del mondo furono scacchisti sovietici; vennero addirittura organizzati due tornei dal nome “L’Unione Sovietica contro il resto del mondo”. In queste due competizioni l’URSS affrontò una squadra di giocatori “del Resto del Mondo” e vinse entrambe le volte.

Stava però per entrare in gioco l’intelligenza artificiale (AI). Nel 1951 il matematico britannico Alan Turing riuscì a produrre un algoritmo per fare giocare (bene) a scacchi un computer… prima dell’invenzione del computer!

Dopo qualche decina d’anni i programmi per computer erano abbastanza avanzati da sconfiggere la maggior parte dei giocatori professionisti: nel 1997 IBM Deep Blue, vinse per la prima volta un torneo di scacchi contro il campione del mondo in carica, il russo Garri Kasparov.
Da qui è partito un grande sviluppo del gioco degli scacchi online in alternativa al classico gioco da tavolo: i siti internet più famosi – e ben fatti – che consiglio vivamente sono: Chees.com e Lichess.org

Lo sapevi che?

  • “Scacco matto” deriva dal persiano Shah Mat, che significa “il re è morto.”
  • Il tedesco Emanuel Lasker ha mantenuto il titolo di Campione del Mondo di scacchi per ben 26 anni e 11 mesi – dal 26 maggio 1894 al 27 aprile 1921 – record tuttora imbattuto!
  • Il più giovane Campione del Mondo è stato lo scacchista norvegese Magnus Carlsen che vinse il titolo nel 2013 all’età di 22 anni.
  • La FIDE (Federazione Internazionale Degli Scacchi) ha stimato che al mondo i giocatori regolari sono almeno 600 milioni!
  • Scacchi viventi: ogni anno a Marostica, piccolo paese in provincia di Vicenza, nel secondo weekend di settembre viene giocata una partita a scacchi con personaggi viventi in costume medioevale. La partita, che si svolge nella piazza principale, è preceduta da una sfilata a cui partecipano circa 500 figuranti. Ad ogni rappresentazione possono assistere fino a 3.600 spettatori.
  • Chessboxing, lo sport che unisce gli scacchi al pugilato (boxe). Questo insolito sport è nato nel 2003 per iniziativa di un’artista olandese, Iepe Rubingh. Gli sfidanti si affrontano in massimo undici riprese, alternando un round di scacchi della durata di quattro minuti e uno di pugilato, della durata di tre minuti. La partita può terminare per KO sul ring, per scacco matto, per decisione dell’arbitro o per esaurimento del tempo (venti minuti) da parte di un contendente. Regno Unito e Germania sono la patria di questo curioso sport combinato ma diversi sono i Paesi emergenti: India, USA, Francia , Finlandia, Polonia, Russia, Iran. In Italia lo scacchi-pugilato sta prendendo piede: per maggiori info consiglio di visitare il sito della Federazione
  • La partita più lunga (almeno come numero di mosse giocate) si è svolta il 17 febbraio 1989 tra due scacchisti serbi, Ivan Nikolic e Goran Arsovic: 269 mosse. Per la cronaca la partita è durata 20 ore e 15 minuti ed è finita con un pareggio (“patta”).
  • Lo scacchista più giovane a vincere il campionato italiano è stato Fabiano Caruana nel 2007: aveva 15 anni e 5 mesi.
  • La parola inglese rookie, che viene banalmente tradotto come “principiante”, deriva dal gioco degli scacchi. Infatti, il termine viene utilizzato per definire i giocatori inesperti in quanto la torre (rook) è di norma uno degli ultimi pezzi che viene mosso sulla scacchiera.

Per approfondire:

C. Pantaleoni, R. Messa, Corso completo di scacchi, 2007, Le Due Torri
C. Pantaleoni, Il libro completo delle aperture. Apprendere bene e velocemente le mosse, i piani, le idee, 2018, Le Due Torri
S. Luppi, La logica degli scacchi: Fondamenti, strategia, tecnica e tattica della partita, 2013, Hoepli
B.Fischer, Bobby Fischer insegna gli scacchi, 1986, Hoepli


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6 pensieri riguardo “Scacchi: un gioco intellettuale

  1. Ho imparato a giocare a scacchi qualche anno fa per semplice curiosità; ora sono un buon giocatore e ne sono molto fiero. Non sapevo molte delle curiosità riportate nell’articolo… ad esempio l’esistenza dello sport scacchi-pugilato… mi sembra davvero intrigante.

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