Recensione: Viera – Ricette e proverbi romagnoli

Viera: Ricette e proverbi romagnoli, di Paola Mattioli, WE, 2022

Classificazione: 3.5 su 5.

Il cibo accomuna tutti i popoli della terra, ma quello che le persone amano davvero alla follia è poterne parlare.

Grazie a questa passione sono nate ricette che poi sono state tramandate per decine di generazioni fino a diventare quel calderone di tradizioni culinarie che Pellegrino Artusi ha saputo organizzare tanto bene nel suo La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, che già nel titolo racchiude un godereccio piacere per la tavola.

Un lavoro, quello di Artusi, che assomiglia molto a quello di Paola Mattioli, persona sensibile che ha mosso i primi passi nel mondo della scrittura attraverso la poesia, un’ancora di salvataggio dopo la scomparsa dei genitori.

Ma la poesia è stata solo una palestra per Paola,che ha raccolto le idee e iniziato a raccontare le sue storie in prosa: Ricette e proverbi romagnoli è il suo quinto libro.

Il titolo è estremamente chiaro e sembrerebbe non lasciare spazio alle sorprese, ma non lasciatevi forviare!

Il libro è ricco di quel sapore casereccio, autentico, che purtroppo i libri di cucina oggi lasciano un po’ da parte.

Viera, Ricette e proverbi della Romagna

Si tratta di un vero inno alla “romagnosità”, concedetemi questo termine, una ricerca approfondita e interessante su un territorio noto a tutti, ma che cela gelosamente le sue ricche tradizioni culturali e culinarie.

L’autrice ci accompagna alla ricerca della cucina autentica, dei sapori di una volta, ma senza troppa nostalgia (giusto un pizzico come fosse sale), preoccupandosi di portare il lettore in un mondo mai scomparso che si cela nelle cucine delle brave massaie e che unisce agli ingredienti che vanno in pentola, quelli della famiglia, ossia i proverbi popolari.

Cosa vi troverete in mano? Ah, beh, un bel viaggio nella Romagna più autentica, raccontata con un proverbio come antipasto, una ricetta tipica come portata principale e tantissime curiosità che solleticheranno il vostro palato come il più gustoso dei dolci (della nonna!).

La parte che ho apprezzato di più del libro è proprio quella relativa alle curiosità, un piacevole intermezzo nel quale ho scoperto davvero tante cose che non conoscevo sulla cucina popolare del territorio romagnolo: sapevate che le tagliatelle comparvero per la prima volta a Bologna nel 1487? Pare che il cuoco che le propose (un tale Zaffirino), si sia ispirato ai biondi capelli di Lucrezia Borgia per questo piatto entrato nel mito.

Per gli amanti della cucina, o per chi vuole cimentarsi in compagnia di questo libro, suggerisco il canale YouTube Paola Mattioli Poetessa, dove l’autrice ha realizzato una serie molto divertente e simpatica di video tutorial per realizzare le sue ricette.


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