Halloween: tradizioni e curiosità

Le giornate si accorciano, la nebbia sale silenziosa dalla terra umida e i rami secchi degli alberi si stagliano contro un cielo grigio.
Non c’è dubbio: sta arrivando Halloween!

L’origine di questa tradizione è piuttosto incerta perché, a differenza di altre celebrazioni, le sue origini si perdono davvero nella notte dei tempi.
Se la tradizione moderna è da far risalire al mondo anglosassone (americano in particolare), i riti che accompagnavano le celebrazioni di Halloween vanno molto più indietro, intrecciandosi non solo con i culti druidici del nord Europa, ma anche con quelli pagani precristiani.

Anticamente questa festa era considerata quella che poneva fine e, al tempo stesso dava inizio, all’anno segnando di fatto il tempo del raccolto.
Già prima dei Romani in Italia esistevano culti sotterranei che celebravano l’apparente morte della natura e che vedevano protagoniste divinità della terra.

In questo periodo dell’anno veniva festeggiato il tempo del riposo dopo le fatiche estive, facendo le ultime scorte di cibo prima dell’inverno (visto che non si potevano più consumare frutta e verdura fresche).

Fin da subito nacque un legame con il regno dei morti e con le rispettive credenze e celebrazioni. In particolare per i celti la festa di Samhain era il culmine del potere, il momento nel quale il velo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti si assottiglia, favorendo la comunicazione con gli spiriti.

Questa notte è prediletta per sedute spiritiche e divinazioni poiché si ritiene che i defunti possano portare auspici e consigli ai vivi.

La tradizione emigrò in America con i coloni inglesi e crebbe fino a trasformarsi nella festa di Halloween che tutti conosciamo.

Sebbene ci siano celebrazioni molto diverse in tutto il mondo, esistono elementi comuni che sono ormai entrati nell’immaginario collettivo come la zucca, gli scheletri e i fantasmi.

La tradizione della zucca intagliata è da far risalire a una leggenda irlandese che vede protagonista Jack O’Lantern: Jack era un fabbro dedito all’alcol e al vizio.
Una sera, mentre stava bevendo al pub come di consueto, gli si presentò il diavolo per reclamare la sua anima.
Jack allora chiese al demonio di trasformarsi in una moneta per concedergli un’ultima bevuta, ma non appena avvenne il prodigio Jack infilò la moneta nel suo borsellino accanto a una croce d’argento in modo da impedire al maligno di ritrasformarsi.
Adirato, il diavolo, ottenne di essere liberato da Jack solo in cambio di altri dieci anni di bagordi.
Trascorso il periodo pattuito Jack e il diavolo s’incontrarono nuovamente; questa volta il fabbro chiese al demone di portargli una mela prima di prendere la sua anima e il Maligno si arrampicò su un albero per accontentarlo.
Jack però non aveva ancora voglia di affidare la sua anima al diavolo e prima che questi scendesse dall’albero incise una croce sul tronco del melo impedendo a Satana di scendere.
Questa volta il diavolo si arrese e promise a Jack di non prendersi la sua anima.
Quando, alla fine, Jack morì non fu accolto in paradiso per i suoi troppi peccati, ma nemmeno all’inferno per i torti che aveva fatto al diavolo.
Da allora il povero fabbro è costretto a vagare per l’eternità tra i due mondi in compagnia di una lanterna realizzata all’interno di una zucca.

Col passare del tempo Jack divenne il re di Halloween, sovrano del limite tra regno dei vivi e dei morti.
In questo periodo nel quale i due mondi arrivano a coincidere, Jack O’Lantern è una figura di spicco delle tradizioni nordiche.

Ma non bisogna pensare a questa tradizione come a una festa squisitamente anglosassone; in Messico si festeggia con altrettanto entusiasmo.
Non il 31 ottobre, ma il 2 novembre è il Día de Muertos, una delle feste più amate nei Paesi dell’America Latina. In questo importante giorno le anime dei morti tornano sulla terra per confortare i propri cari e punire chi li ha maltrattati in vita.

La tradizione vuole che vengano preparate grandi quantità di cibo che vengono poi consumate sulle tombe di parenti e amici; i cimiteri, che rimangono aperti per giorni, diventano vere e proprie aree picnic per famiglie che cantano, ballano e festeggiano la Santa Muerte.
Nelle abitazioni private viene realizzato un altare con le fotografie dei cari estinti, circondate da fiori e festoni colorati; l’idea è quella di dare il bentornato ai defunti.

Anche in questo caso ci sono personaggi entrati nel folclore come la Catrina, personaggio creato agli inizi del Novecento che rappresenta uno scheletro femminile vestito con abiti di ottima fattura e con un cappello piumato in testa.
La Catrina è uno dei simboli più amati dai tatuatori e uno dei principali travestimenti per queste giornate.
Oltre a questa maschera si trova spesso la Llorona (la piagnucolona), una figura spaventosa di cui testimoniano già i primi coloni sbarcati in America Centrale.
La leggenda racconta che la Llorona fosse una bellissima fanciulla sedotta da un nobile del suo villaggio: i due ragazzi si amavano e dal loro amore nacque una bambina bellissima.
Purtroppo la famiglia del ragazzo non voleva saperne di accettare un legame con una popolana e lo costrinsero a un matrimonio combinato.
La Llorona allora impazzì e uccise la propria figlia prima di togliersi la vita.
Da allora la povera ragazza si aggira nelle piazze dei paesi dopo il calar del sole, piangendo e chiamando a gran voce la figlia.
Per i popoli precolombiani si trattava di un’apparizione terrificante, la peggiore che fosse possibile immaginare, più spaventosa della Santa Muerte.

Oggi le tradizioni legate a questo periodo dell’anno sono diverse e si mescolano le une con le altre.

Intagliare una zucca, accendere candele per i morti, apparecchiare la tavola anche per i propri defunti, bussare tre volte sul tronco di un albero per salutare gli spiriti della natura, tutto questo è diventato un connubio che richiama le tradizione degli antenati di ogni parte del mondo.


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2 pensieri riguardo “Halloween: tradizioni e curiosità

  1. Articolo molto interessante. Il periodo di Halloween è per me molto magico perché mi fa entrare in contatto con i miei cari defunti, con il popolo del Piccolo Mondo e con la Natura.

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