Il Grinch non è solo un personaggio, è uno stato d’animo. Quella sensazione che ti assale quando le luminarie appaiono troppo presto e i canti natalizi sono troppo allegri… è tipicamente grinciosa!
Ma la storia di questa creatura verde e scontrosa affonda le radici nella letteratura americana e, per certi versi, riecheggia antiche figure folcloristiche molto più vicine a noi.
L’Origine Letteraria: La Genesi di un Brontolone
Il Grinch è una creatura nata dalla brillante mente di Theodor Seuss Geisel, meglio noto come Dr. Seuss, debuttando nel 1957 nel libro per bambini in rima How the Grinch Stole Christmas! (tradotto in italiano come Il Grinch e la favola di Natale o Come il Grinch rubò il Natale).

Inizialmente disegnato in bianco e nero e con sfumature di rosso e rosa, il Grinch è descritto come una creatura alta e pelosa con un cuore “due taglie troppo piccolo” che vive in una grotta in cima al Monte Briciolaio (Mount Crumpit), sovrastando il villaggio felice di Chi-non-so (Whoville).
Dr. Seuss stesso affermò di essere l’ispiratore del proprio personaggio. Si sentiva “molto Grinchish” (Grinch-oso, scontroso) il giorno dopo il Natale del 1956, lamentando la commercializzazione eccessiva della festa. Per questo il Grinch nacque come una satira pungente contro il consumismo natalizio, dimostrando che il vero spirito del Natale non si può comprare o rubare.
Nel libro, il Grinch sopporta la felicità natalizia dei Chi-non-so da 53 anni, l’età che aveva Dr. Seuss quando scrisse l’opera: un auto-riferimento ironico.
La Trasformazione (Il Colore Verde)
L’iconico colore verde non è opera di Dr. Seuss, ma del leggendario animatore Chuck Jones, che diresse lo speciale televisivo animato del 1966. Jones si ispirò, pare, alle tonalità delle brutte auto a noleggio che aveva guidato in passato. Questa scelta cromatica divenne definitiva in tutte le successive rappresentazioni, dal film live-action del 2000 con Jim Carrey al film d’animazione del 2018.
IN qualche modo Jones restituì al Natale il suo colore originale; la CocaCola aveva, infatti, preso il Santa Clause tradizionale con il costume verde ridisegnandolo secondo il proprio marchio con abiti rossi, Jones fece esattamente il contrario con il Grinch restituendo al Natale il suo colore originale.
Le Radici Folcloristiche e le “Leggende”
Sebbene il Grinch sia una creazione interamente letteraria di Dr. Seuss, la sua figura di “distruttore del Natale” e il suo successivo pentimento lo collegano idealmente a figure e temi presenti nel folclore natalizio e nella letteratura classica.
1. L’Ebenezer Scrooge del Nord America
La connessione più evidente è con Ebenezer Scrooge, il protagonista avaro e misantropo di “Canto di Natale” (1843) di Charles Dickens. Entrambi i personaggi:
- Odiano il Natale per motivi profondi (Scrooge per avarizia e indifferenza, il Grinch per disgusto verso il baccano e il materialismo).
- Tentano di annullare la festa altrui (Scrooge rifiutando ogni invito e rendendo un’inferno la vita del suo unico dipendente, il Grinch rubando fisicamente gli oggetti).
- Subiscono una trasformazione e la redenzione finale, vedendo il vero spirito della festa (un cuore che “cresce di tre taglie”).

2. L’Eredità del “Mostro Natalizio”
Anche se il Grinch è un folletto dispettoso e non un demone, la sua natura di creatura sgraziata che vive isolata sulla montagna richiama il tema della “creatura anti-Natale” presente nel folclore alpino e mitteleuropeo:
- Krampus: sebbene molto più sinistro (è un demone che punisce i bambini cattivi), il Krampus è l’ombra di San Nicola (Babbo Natale). Il Grinch, mascherandosi da Babbo Natale per rubare, incarna in modo comico il suo opposto, un “Babbo Natale al contrario” che porta via invece di dare.
In questo senso richiama un altro personaggio di animazione che ha segnato la storia, il Jack Skeletron di Tim Burton nel suo Nightmare before Christmas; in questo caso l’impostore non ruba i regali ma ne consegna delle versioni terrificanti ottenendo il risultato di contaminare le feste natalizie con lo spirito di Halloween.
3. La Leggenda Moderna: Il Grinch come Meme Culturale
Oggi, il Grinch è diventato un’icona pop e un vero e proprio archetipo nella cultura moderna, trasformandosi in una “leggenda metropolitana” del Natale.
Definire qualcuno un “Grinch” è ormai un modo di dire universale per indicare una persona sgradevole, cinica o che ostacola la gioia altrui, specialmente durante le feste. Questa diffusione linguistica testimonia l’impatto culturale del personaggio, che è andato oltre il libro, diventando un simbolo del nostro conflitto interiore tra il consumismo natalizio e la ricerca del suo vero, semplice significato.
Il Grinch è sia peccatore che redento e un simbolo estremamente positivo che passa dall’essere l’anti-eroe al ruolo di salvatore dello spirito natalizio. Il suo percorso è tutto interiore e si svolge con la spoliazione del Natale moderno per andare alla sua origine, a quelle sensazione capace di scaldare il cuore (o di farlo crescere di tre taglie!).
Che vi sentiate pervasi dal Natale o un po’ Grinch, ricordate che la lezione che questo personaggio iconico ci consegna è la capacità di arrivare al cuore delle cose per scoprirne il vero significato.
Scopri di più da La Parola Giusta
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.