Il Natale è molto più di regali e cene sontuose; è un arazzo intessuto di storie antiche, riti affascinanti e, diciamocelo, quel pizzico di magia che solo le lucine e il profumo di cannella sanno regalare. Mentre in Italia prepariamo il presepe e ci scambiamo gli auguri sotto il vischio, oltremanica si nascondono consuetudini ben più… infuocate!
L’Ombra del Drago: L’Enigma dello Snip Snap Dragon
Mentre gli italiani si godono la tombola, gli inglesi dell’epoca vittoriana si divertivano con un gioco che sembra uscito da una fiaba gotica: lo Snip Snap Dragon.
Questa tradizione, popolare soprattutto nel XVII e XVIII secolo e poi riscoperta nell’età Vittoriana (il periodo d’oro dei Christmas Carols!), non è per i deboli di cuore. Ecco come funzionava:
Il Rituale Infuocato
- Gli Ingredienti: si riempiva una grande ciotola (spesso di ottone o rame) con del brandy (acquavite) caldo, che veniva poi acceso con del fuoco, creando una suggestiva aura di fiamme bluastre.
- L’Azzardo: nell’alcool in fiamme venivano immerse poi delle uvetta sultanina, delle prugne, delle mandorle o dei piccoli dolcetti.
- Il Gioco: i partecipanti, a turno, dovevano afferrare con le dita un dolcetto dalle fiamme e, con un gesto rapido e deciso (lo “snap!”), gettarlo in bocca e spegnerlo (lo “snip!”).
- Il Drago: chi riusciva a “catturare” più uvetta, senza bruciarsi troppo, veniva ironicamente chiamato “The Dragon” (il Drago), in onore della creatura mitologica che sputa fuoco, o “Snip Snap Dragon” in riferimento al rapido scatto necessario per vincere.
Più che un semplice gioco, era una vera e propria prova di coraggio, destrezza e, perché no, un ottimo modo per riscaldarsi nelle lunghe notti invernali, con il contorno di fiamme e l’eccitazione del rischio!
Le Origini: Un Mistero Infuocato
Le origini esatte del gioco non sono chiare, ma sappiamo che era popolare in Inghilterra e in alcune parti del Nord Europa.
- Antichità e Rinascimento: il gioco risale almeno al XVI secolo (periodo elisabettiano), ma rimanda a tradizioni molto più antiche e a rituali legati alla purificazione con il fuoco durante il solstizio d’inverno (attorno al 21 dicembre). In questo periodo, infatti, si celebrano le giornate più corte dell’anno ed era usanza accendere fuochi per propiziare la rinascita del Dio della luce e il suo trionfo sulle tenebre.
- Il Nome Precedente (Flap-dragon): inizialmente era conosciuto come Flap-dragon. Il termine indicava non solo il gioco ma anche, in senso figurato, “qualcosa di insignificante facile da ingoiare” (un riferimento diretto all’uvetta che doveva essere ingoiata rapidamente).
- Significati Simbolici: diverse teorie collegano il Snap-dragon a simbolismi antichi, vediamone qualcuno.
- San Giorgio e il Drago: La teoria più accreditata suggerisce un legame con la leggenda cristiana di San Giorgio e il Drago. Le fiamme simboleggerebbero il fuoco demoniaco, e i giocatori, “salvando” l’uvetta, sconfiggerebbero il male.
- Riti Pagani: alcuni ritengono, come abbiamo già visto, che sia un residuo di antichi riti pagani druidici legati al culto del fuoco, riproposto in forma di gioco natalizio.
- Teatro Popolare: il Drago era un personaggio con mascelle a scatto (o snapping jaws) che appariva nelle tradizionali Mummers’ Plays (rappresentazioni teatrali popolari natalizie), il che potrebbe averne influenzato il nome.
La Comparsa nei Romanzi e a Teatro
Lo Snap-dragon non era solo un gioco praticato in casa, ma un fenomeno culturale così noto da comparire in molte opere della letteratura inglese:
| Autore / Opera | Anno (circa) | Citazione e Contesto |
| William Shakespeare | Le prime citazioni a stampa conosciute sono di Shakespeare: | |
| Pene d’amore perdute (Love’s Labour’s Lost) | 1594 | Contiene un riferimento alla facilità con cui si può ingoiare una flap-dragon (l’uvetta in fiamme). |
| Enrico IV, Parte 2 (Henry IV, Part 2) | 1598 | Un personaggio parla di bere le “punte di candele come flap-dragons“, suggerendo che anche le punte di stoppini venissero usate nel gioco, aumentando l’elemento di rischio. |
| Charles Dickens | Dickens, maestro nel descrivere il Natale Vittoriano, lo cita come parte delle tipiche feste: | |
| La vita e le avventure di Martin Chuzzlewit | 1843 | Il gioco viene menzionato come una delle tante attività ricreative durante le celebrazioni natalizie in casa. |
| Washington Irving | Old Christmas | Descrive vividamente il gioco come parte delle tradizioni natalizie inglesi. |
Un giornalista del XVIII secolo, Richard Steele, scrisse che parte del divertimento era vedere il tuo avversario “sembrare un demone mentre ci bruciavamo e afferravamo il frutto” – a testimonianza dell’effetto visivo del gioco, spesso giocato a luci spente per esaltare il bagliore bluastro delle fiamme del brandy.

La Filastrocca dello Snip Snap Dragon
Per aumentare la suspense e l’atmosfera, i partecipanti spesso intonavano una filastrocca o un canto mentre il gioco era in corso. La versione più famosa è registrata nel Book of Days di Robert Chambers (1879) ed è nota come “The Song of Snap-dragon”:
(Traduzione italiana e testo originale)
| Traduzione (Libera) | Testo Originale (Inglese) |
| Eccolo che arriva con la ciotola infuocata, | Here he comes with flaming bowl, |
| Non intende riscuotere il suo pedaggio, | Don’t he mean to take his toll, |
| Snip! Snap! Dragon! | Snip! Snap! Dragon! |
| Non temetelo, siate solo audaci— | Don’t ‘ee fear him, be but bold— |
| Lui se ne va, le sue fiamme sono fredde, | Out he goes, his flames are cold, |
| Snip! Snap! Dragon! | Snip! Snap! Dragon! |
Questa filastrocca cattura perfettamente l’essenza del gioco: un misto di pericolo, sfida e il trionfo del coraggio sul Drago di fuoco.
Insomma, altro che tombolate, gli inglesi sì che sanno come non annoiarsi con ii parenti durante le feste!
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