La vera vita di Sebastian Knight di Vladimir Nabokov, Adelphi, 2012 (traduzione di Germana Cantoni De Rossi)
Un romanzo dentro a un romanzo dentro a un romanzo che è un’autobiografia di una biografia. Questo potrebbe essere il riassunto del capolavoro di Nabokov; in breve una storia intrigante dove niente è come sembra.
Sebastian Knight è uno scrittore ed è morto. Questa è l’unica certezza. Il suo fratellastro V. decide di scrivere una biografia postuma e per questo cerca di colmare le numerose lacune della vita di Sebastian.
I due non sono mai stati in rapporti stretti e, per questo, di ombre da dissipare ce ne sono parecchie. V. decide di cominciare dai romanzi del fratello, cercando tracce e indizi che lo guidino nella sua ricerca della verità.
Incontrerà amici e conoscenti di Sebastian ma dopo ogni incontro, dopo ogni scoperta, si troverà un po’ più lontano dall’afferrare la vera vita di Sebastian Knight.
Un romanzo difficile da definire: è una biografia di Sebastian Knight ma finisce col diventare un’autobiografia di V. Non ci sono dubbi che ci sia un’indagine per svelare la verità, ma l’investigatore è maldestro e di lui non ci si può fidare. È una ricerca della verità, ma ad ogni frase si ha il sospetto che si voglia gettare fumo negli occhi del lettore.
Sebastian Knight nacque il 31 dicembre 1899 in quella che era allora la capitale del mio Paese. Un’anziana signora russa che per qualche oscura ragione mi ha pregato di non divulgare il suo nome, mi ha mostrato per caso, a Parigi, il diario che aveva tenuto in altri tempi. Quegli anni erano stati (in apparenza) così poveri di avvenimenti che la raccolta di piccoli fatti quotidiani (questo è sempre un modesto metodo di autoconservazione) andava a malapena al di là di una concisa descrizione dei dati meteorologici: ed è curioso osservare, a questo proposito, come i diari personali dei sovrani – nonostante la gravità dei guai che affliggono i loro reami – si occupino principalmente del medesimo tema. Poiché la fortuna, a lasciarla fare, è quello che è, mi si offriva dunque una preda sulla quale non avrei potuto mettere le mani se l’avessi inseguita di proposito. Sono per ciò in grado di affermare che Sebastian Knight nacque in una bella mattina senza vento, con una temperatura di dodici gradi sotto zero… ma questo è tutto ciò che la buona signora ritenne di annotare.
Tutto si risolve nell’inizio dell’indagine, quando per trovare la verità sulla vita del fratello, V. decide di cominciare dai suoi romanzi, lasciando intendere fin da subito che la verità è un luogo immaginario.
E poi c’è Sebastian Knight, knight che in inglese indica il cavallo degli scacchi, un pezzo minaccioso e sfuggente, l’unico capace di muoversi a sorpresa spostandosi a L e, proprio per questo, difficile da acciuffare.
V. non è da meno, a cominciare dal fatto che il suo nome è sconosciuto, così come la sua storia, il suo passato; quello che racconta è vero o è finzione, è realtà o una svolta improvvisa che la rende inafferrabile?
Un testo che scorre veloce sullo sfondo della Rivoluzione russa, un contesto di estremo cambiamento nel quale nulla è come sembra e dove la ricerca della verità passa attraverso la finzione.
Cosa troverai in questo libro
Personaggi sfuggenti, una ricerca della verità in chiave psicologica
Cosa NON troverai in questo libro
Lunghi scambi di battute, certezze né confini netti
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È Un romanzo sicuramente interessante, che ho letto con piacere qualche tempo fa.
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Una storia alla Nabokov… e molto intrigante!
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Questo romanzo deve essere proprio bello, mi piacerebbe leggerlo.
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Cara Bruna, ti consiglio questo libro, vedrai che ti piacerà!
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Mi piacciono molto I risvolti psicologici di questo romanzo. Ottimo consiglio di lettura 👏👏
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E in questo romanzo di psicologia ne trovi parecchia!
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