Amori Pendolari

Amori pendolari di Alessandro Chiarabini, Libri dell’Arco, 2022

Classificazione: 3.5 su 5.

Cosa succede quando la sensibilità viene messa alla prova dalla distanza? Lo si scopre leggendo questa silloge poetica che racconta dieci anni di relazioni a distanza, rubate al tempo e, forse proprio per questo, costrette a consumarsi rapidamente, come un fuoco d’artificio.

Chiarabini ci accompagna in un viaggio dove la fretta è regina, dove ogni momento è prezioso, dove ogni parola è importante proprio perché costretta nello spazio di pochi giorni (o poche ore). La poesia è l’ancora utilizzata per combattere lo scorrere imperioso del tempo, l’ancora che congela su carta le emozioni e ne consente una riflessione più profonda, una scelta ponderata che diversamente non potrebbe esserci.

Perso
nell’immobilità senza ritorno
delle cose rotte,
alzo il volume dello stereo
per coprire il rumore
della tua voce che non c’è.

Ho letto questo libro con particolare interesse, lasciandomi trasportare nella vita dell’autore: le poesie sono solitamente brevi riflessioni dove ogni parola è messa al posto giusto, sembrano scritte di getto come un pensiero rubato, ma hanno anche il peso di una riflessione che emerge ragionata dal mare delle emozioni.
Quasi tutte le poesie non hanno un titolo ma solamente una data che consente di scorrere, insieme al poeta, nel flusso della vita. Si riescono quasi a immaginare scritte su ritagli di carta, scontrini o a margine di un testo universitario mentre il treno corre veloce lasciando indietro paesaggi e città.

Mi sono sentito parte del “racconto”, cercando di ricostruire con la mia immaginazione i silenzi che ci sono tra una data (e una poesia) e l’altra; alcune sono scritte in maniera continuativa, a volte serrata, altre lasciano spazi di settimane, mesi, le une tra le altre e non ci si può non chiedere: cos’è accaduto?

Me l’hai detto andandotene
che ero stato tante cose, troppe cose.
Scorrevo dentro di te,
ero idrogeno.
Ero vitale per la tua vita,
sono stato ossigeno.
Mi hai chiesto di essere forte
e sono diventato ferro.
Hai detto che ero importante:
oro, argento, platino;
poi ho perso valore:
rame, alluminio.
Mi hai dato dell’artificioso, artificiali,
francio.
Infine hai gridato
e mi hai dato la colpa:
è finita,
stronzio!”

I toni sono quelli della vita, un sentire altalenante di alti e bassi, di paure, di conquiste, di sconfitte, di “perché” che non troveranno mai una risposta. In questo Chiarabini è bravissimo, capace di fotografare momenti preziosi che, diversamente, sarebbero scomparsi per sempre, travolti dal fluire del tutto.

Una raccolta davvero godibile, immediata, ma anche capace di far affiorare riflessioni più profonde.
La potete trovare su Libri dell’Arco.


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4 pensieri riguardo “Amori Pendolari

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