Recensione: Il circolo Dante

Il circolo Dante di Matthew Pearl, Rizzoli, 2015 (traduzione di Roberta Zupped)

Classificazione: 3 su 5.

Boston 1865.
L’America si sta risvegliando dopo gli orrori della guerra civile e si riscopre ricca di contraddizioni. La schiavitù viene abolita ma c’è ancora molta strada da fare per l’inclusione della popolazione afroamericana, mentre la religione protestante impera ancora con rigore in molte parti della nazione.
In questo sfondo capace di lacerare profondamente gli strati sociali, un piccolo gruppo di professori e poeti sta cercando di far circolare la prima copia tradotta in inglese della Commedia di Dante Alighieri che viene ancora vista con sospetto dal Comitato Direttivo dell’università di Harvard, per il quale si tratta solo di “superstizioni immorali e papiste”.
Proprio mentre i membri del Circolo cercano di far conoscere l’opera di Alighieri ecco che la città viene insanguinata da una serie di delitti raccapriccianti.
Ci vorrà un po’ perché ci si renda conto della terrificante similarità con le pene inflitte ai condannati dell’Inferno dantesco.
Ma chi conosce così bene l’opera di Alighieri da potersi ispirare a essa per dare sfogo alla propria follia? Meglio scoprirlo prima che l’Inferno si riversi sulla terra.

Un libro del 2003 (ristampato nel 2015 con una nuova veste grafica) che ho trovato molto interessante; l’idea di ispirarsi alle pene infernali immaginate da Dante per dare vita a un thriller mi sembra vincente e ben caratterizzata all’interno della storia.

Lo sfondo sociale, l’America ricca di contraddizioni del post guerra civile, è molto presente e l’autore si è ingegnato nel ricrearlo, così come ha fatto un interessante lavoro di ricerca sull’introduzione in America del capolavoro dantesco.

Mi è piaciuto? Non tutto. A volte la storia diventa un po’ trascinata, anche se il ritmo ha delle accelerazioni ben studiate che inchiodano alla pagina.

Credo che ci sia un po’ troppo per essere un thriller: il lavoro di ricerca è encomiabile ma appesantisce la narrazione. Troppe nozioni, troppi spunti sulla Divina Commedia, troppe informazioni sulla vita americana di quel tempo, un too much con il risultato che la vicenda sanguinaria, davvero ben orchestrata, viene messa un po’ in secondo piano.

Lo definirei un libro perfetto per gli amanti del capolavoro di dante Alighieri, ma dal punto di vista dei thriller lovers non lo inserirei tra i capolavori del genere.


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7 pensieri riguardo “Recensione: Il circolo Dante

  1. Un altro curioso libro. La Divina Commedia l’ho letta in parte a scuola com penso tanti di noi e mi sembrava meno pesante de I promessi sposi 😁😁.
    Comunque grazie per questo altro bel consiglio di lettura.

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  2. Io conosco solo l’inferno, letto pure io a scuola e poi approfondito negli anni successivi per curiosità personale.
    Il libro di cui parla questa recensione è intrigante come trama, potrei leggerlo e vedere se questo mix thriller-Commedia funziona.

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    1. Penso che sia una grandissima idea, ma forse poteva essere sviluppata meglio. In ogni caso te ne consiglio la lettura, così potrai farmi sapere se la pensi come me!

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