Reiki: un metodo naturale per favorire il benessere

Reiki è una disciplina olistica bioenergetica di origine orientale utile per favorire il benessere fisico e mentale: si parla, quindi, di “guarigione spirituale” che deve essere interpretata come “felicità”, “armonia”, “pace interiore”. La cosa importante da tenere a mente è che non si tratta di una religione ne di una setta, anche se ha dei risvolti a livello spirituale, in quanto il benessere e la serenità che dona sono molto profondi.

Analizziamo brevemente la parola Reiki: è di origine giapponese ed è composta da due sillabe Rei e Ki.
Rei indica “l’energia spirituale universale” cioè quella primordiale che esisteva ancora prima della creazione dell’Universo.
Ki è “energia vitale individuale” intrinseca a ogni essere vivente.
ReiKi, dunque, è un metodo olistico che favorisce la connessione diretta tra l’essere umano e l’energia primaria della creazione.
Come la scienza, la chimica in particolare, ha sancito a proposito dell’energia: “nulla si crea, nulla si distrugge” e, in quest’ottica, il Reiki non crea energia da parte dell’operatore che si limita a indirizzare la propria e quella universale che permea ogni cosa.

L’utilizzo pratico del Reiki

Il Reiki è spesso definito come una tecnica di auto-guarigione in quanto, sebbene l’energia si possa trasmettere anche ad altre persone, viene in genere utilizzata dall’operatore principalmente su di sé attraverso il cd. “auto-trattamento”.

Il Reiki:

  • è semplice da imparare
  • rispetta qualsiasi forma di religione
  • è darsi Amore: durante il trattamento ci si ricarica, ci si rilassa e si ritrova efficacemente l’equilibrio energetico
  • è un supporto efficace e un’integrazione straordinaria a tutti i metodi medico-terapeutici (ad esempio può ridurre gli effetti collaterali dei farmaci); riattiva e accelera i processi naturali di auto-guarigione fisica, mentale, emozionale e spirituale
  • aiuta a individuare e risolvere eventuali ”blocchi energetici”
  • favorisce la socializzazione anche attraverso la trasformazione e la crescita personale
reiki

Occorre crederci, perché funzioni?


No, il Reiki funziona indipendentemente dal fatto che chi lo pratica o riceve il trattamento ci creda o meno
: infatti è efficace anche su animali, piante, persone incoscienti, neonati e questa è la prova più evidente che non si tratta di autosuggestione. Anche la scienza ha ormai dimostrato che il Reiki funziona al di là del mero effetto placebo.

Il Reiki è diverso dalla Pranoterapia?


Capita spesso che Reiki e Pranoterapia vengano ritenute pratiche simili.

Entrambe le tecniche condividono la visione di un sistema energetico umano e universale, rappresentano pratiche per il benessere e non terapie mediche, utilizzano le mani per trasmettere energia (non necessariamente a stretto contatto con il corpo), lasciano il cliente vestito, non prevedono la manipolazione né il massaggio.
Nella sostanza, però, queste due discipline sono molto diverse. Vediamo insieme le principali differenze.
L’operatore Reiki rappresenta un tramite, un canale di quell’energia universale (non sua)
che in quanto tale è inesauribile: la sua azione prevede il solo lasciar scorrere l’energia Reiki quindi non corre il rischio di assorbire l’energia personale del cliente. Il pranoterapeuta, invece, è esso stesso fonte di energia per il cliente. È da sottolineare però che anche il pranoterapeuta non si dissocia dalla visione di un’energia universale esterna a lui, ma essendo anch’egli parte stessa dell’Universo, agisce sul cliente tramite l’elaborazione dell’energia universale che avviene in lui.

Questa differenza, nonostante possa sembrare ad alcuni solo marginale, in realtà ha concettualmente una valenza molto profonda. Un pranoterapeuta ad esempio, secondo questa logica, non può operare in condizioni di problemi personali in quanto la propria energia si troverebbe in condizione critica a differenza di un energia universale che attraversa solo un canale rappresentato dall’operatore (come nel Reiki).
In sintesi chiunque può diventare operatore Reiki, mentre non tutti possono essere pranoterapeuti poiché quest’ultimi utilizzano un’energia personale in eccesso che posseggono già al momento della nascita.
Per diventare operatore Reiki (ma anche un semplice reikista praticante) sono necessarie le cosiddette “attivazioni” che vengono realizzate durante i corsi di formazione. Si tratta di trattamenti energetici brevi ma intensi che, stimolando il sistema energetico della persona, rendono possibile l’utilizzo dell’energia universale attraverso il proprio corpo.
Il pranoterapeuta, viceversa, non necessita di alcuna attivazione in quanto, come già detto, ha già in sé una quantità eccedente di energia vitale personale.
Le mani dell’operatore Reiki sono uguali ed è possibile realizzare un trattamento anche con una mano sola (in questo caso, chiaramente, il flusso di energia Reiki sarà dimezzato).
Il pranoterapeuta, invece, presenta una mano radiante (destra) ed una assorbente (sinistra). Quest’ultima è utilizzata per liberare il cliente da energie tossiche e questo potrebbe, nel caso di un operatore non ben preparato, sortire effetti negativi sull’operatore stesso.

La curiosa storia del Reiki

Ma chi ha scoperto questo straordinario metodo naturale, nato ufficialmente nel 1922 in Giappone? Mikao Usui (1865-1926) era un importante uomo d’affari ma la sua sterminata sete di conoscenza lo portò a essere un esperto nel campo della filosofia, della psicologia, della medicina, delle arti marziali e della teologia buddhista.

Usui rielaborò tutte le conoscenze acquisite ideando un sistema che potesse aiutare nella cura di varie malattie del corpo ma, soprattutto, nella cura dello spirito. Provò il metodo prima su sé stesso e avendo riscontrato un buon successo decise di condividerlo anche con altre persone; decise quindi di aprire una sua clinica a Tokyo e subito dopo fondò anche la Usui Reiki Ryoho Gakkai (Organizzazione del Metodo Reiki di Usui), di cui divenne presidente.

Successivamente, il Reiki si fece conoscere in tutto il Giappone grazie a un allievo di Usui, il dr. Chujiro Hayashi (1880-1940), il quale poi nel 1938 decise di andare nelle isole Hawaii invitata da una donna che voleva essere curata con il Reiki; questa donna giapponese naturalizzata americana, in effetti guarì e decise di studiare il metodo ideato da Usui: Hawayo Takata (1900-1980) diventerà la prima insegnante (Master) autorizzata a divulgare Reiki in Occidente. La signora Takata visse negli USA in un periodo, quello della Seconda guerra mondiale, in cui il Giappone non era certo ben visto; anche la religione buddhista non era bene accetta, essendo gli USA un paese piuttosto puritano. Molto probabilmente fu per questo che la Takata cambiò la storia del Reiki descrivendo Usui come un monaco cristiano che aveva studiato in università statunitensi: tale storia ha resistito fino al 1998, quando attraverso ricerche effettuate in Giappone da Frank Arjava Petter si è chiarita la vera storia del Reiki.
Anche se ora sappiamo che il Reiki praticato nel mondo, deriva dalla Takata più che da Usui, tale tecnica è ormai universalmente conosciuta come “Metodo Usui”. Per evitare confusione, quando è necessario specificare viene chiamato “metodo Usui” o “in stile occidentale” il Reiki insegnato dalla Takata e da quasi tutti gli insegnanti successivi, e “metodo tradizionale giapponese” quello che si attiene alle tecniche sviluppate da Mikao Usui nei 4 anni (1922-1926) in cui il metodo ortodosso visse: la sostanza è la stessa, cambia solo la forma!

Sul memoriale dedicato a Mikao Usui fatto costruire nel 1927 a Tokyo si può leggere la seguente iscrizione: “Colui che si dedica con impegno allo studio e alla meditazione e lavora instancabilmente per migliorare il corpo e la mente allo scopo di diventare una persona migliore è chiamato un uomo dalla grande anima. Coloro che utilizzano questo dono per scopi sociali, ovvero indicare la retta via a molte persone e operare per il bene comune, sono chiamati maestri. Usui era uno di questi maestri. Egli insegnò il Reiki Universale. Innumerevoli persone andarono da lui e gli chiesero di insegnare loro la grande via del Reiki.

I 5 principi del Reiki di Usui

Questi principi – o linee guida – sono finalizzati a ottenere una vita armoniosa ed equilibrata, vediamoli nella formulazione di Mikao Usui:

Proprio oggi:

  1. Non ti arrabbiare
  2. Non ti preoccupare
  3. Sii grato
  4. Lavora sodo [inteso sia come lavoro materiale che come crescita personale]
  5. Sii gentile verso tutti gli esseri viventi

I 5 principi non sono rigide prescrizioni moralistiche ma, nella visuale di Mikao Usui dovrebbero essere integrati nella nostra vita quotidiana. È consigliato ripeterli a voce alta ogni giorno (alla mattina e alla sera), stando seduti (su una sedia o per terra), completamente rilassati.


Libri consigliati per approfondire il mondo del Reiki:

M. Usui, F. Petter, Il manuale illustrato del Reiki. Il metodo di cura originale del dott. Usui, 2001, Edizioni Mediterranee
W. Lübeck, F. Petter, W.L. Rand, Lo Spirito del Reiki, 2003, Edizioni Mediterranee
U. Carmignani, A. Magnoni, S. Oggioni, Il Grande Manuale del Reiki, 2005, Edizioni Età dell’Acquario
G. Briata, Io vivo Reiki, 2018, StreetLib Write


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5 pensieri riguardo “Reiki: un metodo naturale per favorire il benessere

  1. Grazie per aver parlato di questa disciplina naturale per il benessere. Sono operatore di 2° livello di Reiki Usui e concordo con tutte le informazioni del tuo articolo. 🙏🕯

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  2. Scusate del ritardo con cui leggo questo articolo. Del Reiki ho letto qualcosa sui giornali, ma questo articolo mi ha chiarito molto bene di cosa si tratta. Sembra proprio una disciplina affascinante e anche utile perché aiuta a vivere meglio. Ho preso nota dei libri suggeriti. Grazie.

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