Natale con i fantasmi, AA. VV., Neri Pozza, 2021 (traduzione di Simona Fefè)
Non c’è bisogno di rimanere bloccati da una nevicata improvvisa in una baita isolata la vigilia di Natale per godere di questi racconti, ma certamente quella sarebbe la situazione ideale per perdere il sonno!
In questa raccolta diversi autori internazionali si metteranno alla prova con otto racconti e tantissimi brividi. Fantasmi, mostri, paludi, case sinistre e scricchiolanti, un bouquet di sensazioni che sapranno farsi largo nella vostra mente, parola dopo parola, al punto che scatterete al primo rumore.
Nel primo racconto (di Bridget Collins), dovrete vedervela con una casa infestata e una scacchiera maledetta. Proseguirete con due fantasmi terrificanti (di Imogen Hermes Gowar) e arriverete al terzo racconto (di Natasha Pulley) dove dovrete evitare che una forza sconosciuta si impossessi della vostra mente.
La quarta tappa è il fantasma tentatore di Lily Wilt (Jess Kidd), mentre nella tenuta di Chillingam potrete mettervi comodi su di una sedia maledetta (Laura Purcell). Se pensate che gli addobbi di Natale siano un piacevole diversivo, cambierete idea dopo il racconto di Andrew Michael Hurley; e che dire della terribile avventura che unisce la pazzia alla maternità in “Isolamento” (di Kiran Millwood Hargrave).
Chiude la serie Elizabeth Macneal con il suo “Mostro”… e il titolo dice tutto.
Un libro piacevole e scorrevole, la giusta lunghezza per ogni racconto, ideale per lasciare al lettore quel senso di leggera paura, come il risveglio da un brutto incubo.
Non ho voluto dare cinque stelle perché mi aspettavo che il tema principale dei testi fosse il Natale, mentre potremmo dire che il protagonista è più l’inverno; ma se amate le storie del brivido e vi sentiti ispirati dalla stagione dei rami secchi, questa lettura fa al caso vostro.
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Ho letto di recente questa breve ma bella raccolta di racconti e devo dire che concordo con la tua recensione. Sono 8 racconti “da brividi”, ben strutturati e di piacevole lettura magari davanti ad un bel camino. Certo, il Natale del titolo è un po’ ingannevole, visto che nessuno dei racconti è ambientato in questo periodo di festa e di spiritualità, ma pare piuttosto un trucco editoriale per attirare il lettore.
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Diciamo che è più che altro l’atmosfera invernale a farla da padrone, ma i racconti sono così piacevoli che si può perdonare il piccolo tranello.
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Esatto! 😉
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